Se qualcuno si fosse pure dimenticato della loro presenza nella rosa, non lo si potrebbe biasimare. Adesso, però potrebbe succedere che chi è stato un fantasma nell’ultima stagione si possa giocare le proprie carte per ritagliarsi un ruolo da protagonista nel prossimo torneo. Insomma, desaparecidos in cerca di riscatto. Stando a quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, su tutti, fanno scalpore i casi dei difensori Ingegneri e Gunnarsson e dell’attaccante palermitano Lo Faso. Tre storie diverse ma, oltre al fatto di non aver mai toccato il campo o quasi, unc omune denominatore: al loro arrivo al Palermo si sono rotti. Il primo a lanciare segnali di rivincita è il norvegese Gunnarsson, il quale ha raccontato alla stampa del suo Paese la sua voglia di imporsi al Palermo:«Sono motivato e a luglio darò il massimo in allenamento per vedere se c’è la possibilità di diventare una pedina importante. C’è una proprietà seria–ha aggiunto Gunnarsson– che ha un progetto per il futuro per riportare la squadra in A in tre anni». Il terzino destro, che all’occorrenza può trasformarsi in centrale, vuole dunque uscire dall’anonimato, dopo essersi trovato in mezzo, suo malgrado, alla guerra tra Rino Foschi e gli inglesi, che lo avevano portato in Sicilia. Proprio Foschi disse che Gunnarsson era stata una vittima di tutta quella vicenda, mettendolo sotto contratto dallo scorso 1 marzo e ora il norvegese spera di muovere la casella dei minuti giocati, ancora ferma a zero. Zero minuti in 2 anni. Zero minuti giocati in 2 anni, anche per Andrea Ingegneri. Il difensore ha trascorso metà del suo contratto in rosanero di 4 anni tra letti di ospedale e fisioterapia e panchina. Voluto 2 anni fa da Tedino, che lo aveva avuto a Pordenone, Ingegneri in ritiro si rompe il crociato del ginocchio. Un calvario di 250giorni. Chissà se, in una difesa da ricostruire, anche Ingegneri riuscirà a trovare il suo spazio. Le valutazioni sui due difensori spetteranno all’allenatore del Palermo Marino, il quale dovrà capire che ruolo affibbiare in attacco a Lo Faso. Almeno lui il campo lo ha visto più da vicino: 18 minuti giocatiin tutto. Soprattutto la voglia matta di lasciarsi alle spalle una stagione piena di infortuni.