“Pronti, via, Empoli-Palermo. Anche se, da calendario, il girone di andata finirà solo a febbraio con i recuperi, il secondo atto del campionato inizia con una di quelle partite che possono cambiare la storia di una stagione. Sommando i punti di Martusciello (14) e Corini (10, compresi quelli di Ballardini e De Zerbi), non si arriverebbe a metà classifica: basta questo per capire che, seguendo il cammino del lato A, il rischio di andare in B (non come lato, come Serie) è quasi una certezza. Gennaio, il mese per metterci una pezza, ma anche per ripartire con un altro ritmo. Per Martusciello, da head coach, sarà una prima volta; Corini, invece, a gennaio ci sa fare, e chissà che con quel 4-3 a Genova la squadra non si sia pure sbloccata. Tra Crotone, Frosinone e Chievo non ha mai steccato la prima del nuovo anno: tre vittorie e un pareggio che non fanno scopa con il rendimento rosanero dal 2000 a oggi: diciassette partite, solo quattro vittorie (ma l’Empoli fa peggio, con due). RIPARTENZA SUPER Bene Corini, benissimo Donadoni e Sousa: dopo tre mesi da incubo, il Bologna ha chiuso il 2016 con quattro punti (e forse è un bene che la gara contro il Milan sia stata rinviata), e ora spera di farsi trascinare dalla tradizione del suo allenatore, e magari di ritrovare i gol di Destro. Tra Parma e Bologna, Donadoni vince la prima dopo Natale ininterrottamente dal 2013, lo scorso anno sbancò addirittura San Siro. La sua media, nella prima partita di gennaio, è di 2,57; quella del Bologna, tutto sommato incoraggiante, 1,65. Come incoraggiante è l’incrocio FiorentinaSousa (1,532,66): aspettando il mercato, la risalita verso l’Europa dei viola passa per un calendario non impossibile (con la «punta» rappresentata dalla sfida contro la Juventus di domenica 15), ma soprattutto per l’abitudine di squadra e allenatore a non avere la pancia piena. Sousa riparte con una vittoria da cinque partite consecutive in cui si è seduto in panchina anche dopo i fuochi, cosa che non è accaduta nel 201011 (Leicester, esonerato) e nel 201213 (Videoton, dimesso). PAURA CAGLIARI Vista la classifica di quest’anno, è probabile che per rimanere in A bastino meno di 40 punti: il Cagliari, nella proiezione classica, è già oltre la metà del cammino (23), ma guai a rilassarsi. La vittoria prenatalizia contro il Sassuolo è stata ossigeno puro e il mercato (portiere a parte) non chiede rivoluzioni a una squadra che funziona (l’attacco meglio della difesa). Gli ultimi quattro precedenti di inizio anno nuovo sono invece da brividi: tra A e B, un punto. Le genovesi, dal 2000 al 2016, sono sotto il punto e mezzo di media a partita, e quest’anno Juric si ripresenta pure con Pavoletti e Rincon in meno, anche se dalla B sono arrivati due giovani interessanti come Morosini e Beghetto, più Pinillabis. L’Udinese è esattamente a 1,00; il Sassuolo che perso Magnanelli per infortunio ma preso Aquilani, a 0,88 (in Serie A, però, ha vinto a San Siro). Il Chievo, invece, riprende con un calendario durissimo (come l’Udinese, che però ha tre partite in casa), a cominciare dalla partita contro l’Atalanta che in altri casi sarebbe stata da metà classifica e niente più. DOPO LA RIVOLUZIONE Dopo 18 giornate, nel 201516, le ultime tre erano quelle che alla fine sono retrocesse: Frosinone, Carpi e Verona, unica sotto i 10 punti. Quest’anno ce ne sono due: se il Crotone deve ancora muovere il mercato, il Pescara ha già rifatto la difesa con Stendardo e Bovo e mezzo attacco con Cerri. Un anno fa inaugurarono il 2016 della promozione vincendo 21: il solo cominciare bene anche in A, però, non significherebbe essere a metà dell’opera.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.