Gazzetta dello Sport: “Occhio Palermo, non devi ripetere gli stessi errori dell’anno scorso”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato la sconfitta rimediata dal Palermo contro la Salernitana, riportando qualche analogia con la passata stagione. Ecco quanto si legge:
“Evitare drammi, va bene. Una sconfitta dopo tredici risultati utili consecutivi ci può anche stare. Su questo si può essere d’accordo con Stellone. Il k.o. con la Salernitana, però, deve suonare come campanello d’allarme, non tanto per quello visto in questo campionato, quanto per il film andato in onda la scorsa stagione nel girone di ritorno, quando il Palermo si è presentato appagato, indolente e infine disorientato da scelte societarie fuori da ogni logica, dopo aver chiuso l’andata da campione d’inverno. Lì fu Zamparini a smontare in modo inopinato un meccanismo che funzionava con decisioni assurde che hanno compromesso la promozione: nessun rinforzo di rilievo, l’allontanamento del d.s. Lupo a fine mercato di gennaio, l’arrivo al suo posto di Valoti con il conseguente cambio del preparatore atletico, del match analyst, l’innesto di un mental coach che non serviva, di un tattico durato quattro giorni, fino all’esonero di Tedino, rimasto solo e sfiduciato davanti alla squadra. […]. RISCHI IN FOTOCOPIA Oggi Zamparini non c’è più, ma le analogie, volendo, potrebbero affiorare lo stesso: c’è la proprietà inglese che sta prendendo forma un po’ a singhiozzo, c’è stato più di un malinteso sulle competenze del d.s. Foschi, a quanto pare appianato, ma dal mercato non si preannunciano ritocchi, solo le uscite di chi gioca poco. Per di più i rosanero hanno inaugurato il nuovo anno con un k.o. che ha denotato un po’ di sufficienza. Quindi riassumendo, il rischio di appagamento dopo una prima parte di campionato devastante, rischia di fare capolino, come la scorsa stagione, a livello societario, in attesa di capire come entreranno i soldi nelle casse del club, visto chel’aumento di capitale è stato organizzato dalla proprietà britannica attraverso titoli di debito garantito, non si preannuncia immediato e senza liquidità è difficile eventualmente intervenire. È andato via Struna, esattamente come Cionek la scorsa stagione, un’assenza che alla fine si è fatta sentire alla luce degli infortuni che si stanno palesando anche ora costringendo a scelte che rischiano di non pagare. […]. GARANZIA Una rondine non fa Primavera, ma è anche vero che a ripetere gli stessi errori della scorsa stagione ci si mette un attimo. Il Palermo non può rifarsi del male. La presenza di Foschi quest’anno può essere una garanzia, a patto che venga lasciato lavorare come sa, altrimenti il fallimento, non solo sportivo, rischia di essere dietro l’angolo. […]”.