Gazzetta dello Sport: “Nuovo Coronado, parte da lontano la rincorsa alla A”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato l’evoluzione di Igor Coronado. Ecco qaunto si legge:

“C’è chi è pronto a scommettere che il 2018 sarà l’anno di Igor Coronado, della esplosione definitiva. Le premesse ci sono tutte. Il primo esame per diventare «grande» è stato superato brillantemente: non era facile né automatico affermarsi in una squadra costruita per vincere il campionato come il Palermo, dopo essere stato protagonista in un club con ambizioni più modeste. Adesso per Coronado c’è la seconda sfida, quella più importante: sbarcare in Serie A, quella A che sfiorò un paio di stagioni fa  a Trapani e di nuovo l’estate scorsa, quando su lui si era fiondato il Chievo. Alla fine però l’ha spuntata il Palermo, per la gioia dei tifosi rosanero, di Tedino e di Zamparini che adesso intravede la possibilità di realizzare una nuova plusvalenza: il brasiliano vale più del milione e 400mila euro spesi, e in A si moltiplicherebbe. ASSIST E PARAGONI Quest’estate Coronado si è subito preso la 10, alimentando l’accostamento con Miccoli. Certo, l’ex granata è meno attaccante di Miccoli, come testimoniano anche i numeri (7 assist e 2 gol nel gironed’andata), ma certe giocate funamboliche lo ricordano eccome. Al di là dei paragoni e delle statistiche, comunque, il suo contributo finora è stato fondamentale. E può ancora crescere. Forse da lui ci si aspettava qualche gol in più, considerato che a Trapani in 2 stagioni ha realizzato 19 reti, ma il Palermo plasmato da Tedino, con o senza Coronado cambia da così a così. La sua assenza si è notata tantissimo quando il tecnico trevigiano non ha potuto schierarlo nell’undici titolare, soprattutto ad Ascoli e col Cittadella. EVOLUZIONE Nell’ultimo mese, poi, il brasiliano è stato arretrato sulla linea dei centrocampista e la squadra ha guadagnato in imprevedibilità e pericolosità. Lontano dalla porta avversaria Coronado ha meno chance di rendersi pericoloso, ma dai suoi movimenti oscillanti e dalla capacità di verticalizzare ne hanno tratto beneficio tutti: dai difensori, che spesso hanno vicino un riferimento di qualità, a Jajalo, sgravato da compiti di impostazione; dagli esterni di centrocampo, che trovano maggiori spazi d’inseriemento, alle punte, meglio servite che in precedenza. Il suo futuro è in mezzo al campo, come ha suggerito anche Zamparini nel corso della sua ultima visita in città. […]”.