L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara tra Palermo e Venezia in programma questa sera.
Le sfide dei playoff sfuggono alle logiche del campionato, tuttavia in 38 giornate Palermo e Venezia hanno detto una cosa importante: con loro in campo, i gol non mancano. Sarà così anche adesso? La posta in palio è alta, in 180′ bisogna conquistare la finale e ogni errore può essere fatale. Ciò non vuol dire che le due squadre diventeranno all’improvviso prudenti. Più attente sì, per forza, ma difficilmente modificheranno il loro dna. Che porta al gol, appunto.
Venezia, con i suoi 69 gol, si è dimostrato il più forte in attacco, mentre Palermo, grazie anche ai contributi significativi di giocatori come Diakité e Matteo Brunori, ha segnato 64 volte, piazzandosi al terzo posto per numero di gol fatti. Joel Pohjanpalo del Venezia e Matteo Brunori del Palermo sono stati particolarmente decisivi, con il primo che ha guadagnato il titolo di capocannoniere e il secondo che si è classificato tra i migliori realizzatori del campionato.
È interessante notare come entrambi gli allenatori, Michele Mignani e Paolo Vanoli, abbiano scelto di utilizzare il modulo 3-5-2, che loro ritengono offra una buona copertura difensiva e al tempo stesso permetta una forte spinta offensiva, particolarmente dagli esterni. Questo riflette una tendenza strategica a specchio tra le due squadre, che hanno adottato lo stesso schema tattico dopo aver iniziato la stagione con differenti disposizioni. La loro capacità di adattarsi e sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori chiave ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nelle loro prestazioni di spicco nel campionato.
A Palermo si dovrebbe arrivare a quota 35mila, battendo il record stagionale raggiunto nel preliminare con la Samp, mentre venerdì a Venezia ci sarà il tutto esaurito, con numeri più bassi, ma in un catino forse ancora più caldo. Queste variabili non sono da sottovalutare, e ci mettiamo anche un pizzico di cabala: nella prima e unica volta ai playoff di un anno fa, Mignani ha perso la finale col Bari al 92’, mentre Vanoli venne eliminato nel preliminare. In entrambi in casi il giustiziere era stato il Cagliari: chi riuscirà a cancellare quel ricordo?
Qui Palermo Ma veniamo alle ultime dalle due sedi. Squadra che vince… forse si cambia. Il ritorno in campo dopo tre giorni ha fatto riflettere Mignani, che di sicuro deve fare a meno dell’ex Ceccaroni (infortunato) ma cerca l’atteggiamento visto con la Sampdoria: «Sì, vorrei vedere lo stesso spirito – ha detto alla vigilia – anche se l’avversario è diverso. C’è poco tempo tra una partita e l’altra, devi recuperare le energie spese. Come limitare Pohjanpalo? Il Venezia non è solo lui, è tanto altro. Sono arrivati a un soffio dalla promozione diretta, la cosa più importante sarà avere tanta lucidità». Per farlo Mignani dovrebbe proporre Gomes in mezzo al campo, con Nedelcearu e Marconi a completare la difesa, mentre davanti ci sarà Soleri, con Brunori a scorrazzare negli spazi.