Gazzetta dello Sport: “Nicola, rinnovo e Giro d’Italia: «È la mia vacanza». Il tecnico resta a Crotone e mantiene la promessa” – ecco tutte le tappe
“È più impresa salvare il Crotone dalla B dopo una rimonta pazzesca oppure risalire l’Italia in bici, dalla Calabria al Piemonte? La risposta la potrà dare solo Davide Nicola tra una decina di giorni, quando avrà portato a termine la seconda fatica. A quel punto potrà soppesare le due cavalcate e magari ripeterle come annunciato ieri: «Se dovessimo mantenere ancora la categoria, pedalerò di nuovo fino a Vigone (in provincia di Torino, ndr)». Insomma, due annunci in uno: perché di fatto il tecnico ha confermato la sua permanenza sulla panchina rossoblù, nonostante il canto di alcune sirene che negli ultimi giorni avevano messo gli occhi sull’allenatore del miracolo calabrese.
VALORI La promessa fatta in tempi non sospetti (il Crotone era ultimo con distacco) sarà quindi mantenuta. Nonostante il tecnico, appassionato di bici, non salga in sella da oltre un anno a causa di un acciacco all’anca. Proprio questa ragione insieme alla distanza da piccolo Giro d’Italia (circa 1.300 chilometri) avevano messo in allarme il club, tanto da pensare a qualche soluzione salomonica. Tipo: fare una parte della tappa in bici e il resto in auto. Oppure alternare una classica due ruote da corsa con quella a pedalata assistita (col motorino, per intenderci). Nulla di tutto questo. Nicola con orgoglio (forse incoscienza) ha spiegato: «Voglio provarci per davvero, senza ritmi indiavolati. Magari con delle lunghe soste per mangiare, ma alla fine metro dopo metro devo arrivare più o meno dove era previsto. Mi prendo tutto il tempo necessario, la vivo in allegria come una sorta di vacanza. E tra l’altro spero che questa mia pazzia sia anche uno spot alla natura, alla bici che è un mezzo bellissimo ed ecologico per muoversi. E quindi un invito a chi è in macchina: rispettate i ciclisti, sono l’anello debole». Un viaggio nell’animo che si porta dietro un messaggio sociale. Perché la nuova impresa di Nicola, condivisa dal club, ha ricevuto il patrocinio dell’Associazione italiana familiari vittime della Strada e della Federazione italiana amici della bici: due onlus in prima linea anche nella promozione della viabilità sicura.
PERCORSO Si parte stamane, dallo Scida (non poteva essere diversamente) e si risale lo ionio fino a Roseto Capo Spulico: poco più di 140 chilometri. Una tappa significativa pure per un’altra ragione: proprio a Roseto ha trovato la morte nel 1989 in circostanze più che misteriose Donato Bergamini, il centrocampista del Cosenza. Con la nuova inchiesta riaperta da poco e che punta a scoprire i possibili assassini di Denis, sarà l’occasione di un omaggio particolare da parte del tecnico, molto sensibile a certe dinamiche (ha perso un figlio di 14 anni in un incidente stradale). Certo, bisognerà arrivarci a Roseto, pedalando sulla magnifica costa calabra (passando da Cirò, patria del vino, per poi toccare Cariati, dove è nato Ciccio Cozza, superare Rossano e la liquirizia più famosa al mondo), pregando che il forte vento sia a favore. Nicola non sarà solo: con lui il cognato e un altro gregario. Non solo, per questa prima tappa anche noi della Gazzetta saliremo in sella. Ci seguiranno due ammiraglie (con medico a bordo): l’assistenza sarà garantita dai tecnici di Irenova, una locale azienda che opera nel settore delle soluzioni innovative di mobilità sostenibile. E infatti fornirà 3 delle 6 bici usate durante il tragitto: quelle a pedalata assistita, mentre quelle da corsa sono state messe a disposizione da Pinarello. Il percorso prevede una prima risalita attraverso Jonio e Adriatico, passando da Taranto, Bari, Pescara e Ancona. Poi un trasferimento in macchina (lo fanno anche i professionisti) per approdare a Livorno: da lì si punta a Genova e poi Torino. Percorso fortemente simbolico: toccherà molte città care al tecnico. Ogni giorno la Gazzetta aprirà una finestra per seguire il Giro di Nicola. Sarebbe bello se sportivi e gente comune lo accompagnassero in questa impresa”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”. Ecco in basso la foto: