Gazzetta dello Sport: “Nestorovski più La Gumina. Il Palermo può riprovarci”
“Squadra che vince, non si cambia». Soprattutto se segna 4 gol in un tempo e torna al successo dopo un’astinenza di 4 giornate. Chissà se Tedino terrà fede al noto adagio coniato da Vujadin Boskov. In tal caso, anche a Parma il Palermo in avanti si presenterà con Nestorovski-LaGumina.Contro l’Ascoli i due hanno funzionato. O meglio, ha funzionato la squadra attorno a loro, perché l’insolito tandem offensivo non ha prodotto grandi occasioni da rete, come testimonia anche il tabellino. Ciò non toglie che si sia visto del buono, anche se l’intesa ovviamente va perfezionata. COPPIA INEDITA Quella di martedì sera, d’altronde, è stata la prima volta che Tedino li ha schierati assieme dal primo minuto. Finora, nelle poche occasioni in cui il macedone e il giovane palermitano aveva calcato il campo contemporaneamente, era stato per pochi minuti. A Frosinone, per esempio, o contro il Novara in casa, nel tentativo di raddrizzare un match che si era messo male. Tedino non li ha mai reputati incompatibili, ma prima del match contro l ’Ascoli erano stati considerati più che altro alternativi. Basti pensare che La Gumina aveva giocato da titolare solo quando Nestorovski non era stato disponibile, perché impegnato con la propria nazionale, per infortunio o per scelta tecnica, come nella recente trasferta di Perugia. PRO E CONTRO Il vantaggio di schierare simultaneamente Nestorovski e La Gumina, è quello di avere due attaccanti che sanno farsi valere in area di rigore, come racconta la loro storia personale. Il macedone ha più esperienza e malizia, ma Nino non è da meno per fiuto del gol. Dal punto di vista tattico, La Gumina si muove molto di più e benché non sia dotato di un fisico alla Toni è abile a far salire la squadra e a proteggere il pallone spalle alla porta. Nestorovski, invece, attacca di più la profondità e in area è implacabile. Basti pensare che dei 16 gol messi a segno nel 2017 (nazionale inclusa), ben 15 li ha realizzati dall’interno dell’area di rigore. Lo svantaggio è che spesso, istintivamente, tendono a contendersi la stessa porzione di campo. E non avendo quasi mai giocato in coppia, raramente si cercano. Almeno così è successo contro l’Ascoli, ma il loro feeling è destinato a crescere con l’aumentare dei minuti che verranno loro concessi uno al fianco dell’altro. […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport”.