Gazzetta dello Sport: “Nestorovski «Imito Toni e scrivo la storia del Palermo»”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha realizzato una lunga intervista a Ilija Nestorovski. Ecco tutte le parole del macedone:
“Sabato sera ha festeggiato la sua terza doppietta con Gerry Scotti. Un incontro casuale in un noto ristorante di Mondello. Si sono riconosciuti e hanno scattato una foto che gira sui social. Ilija Nestorovski non ambisce a partecipare a Chi vuole essere milionario, la sua ricchezza ce l’ha già e sono i gol che hanno regalato al Palermo il primoposto. In questo momento è lui a determinare le vittorie con 8 reti. Se non segna il Palermo non vince, la statistica sentenzia. Vive il suo stato di grazia con estrema naturalezza. Sa di essere un valore aggiunto in B e con la fascia di capitano al braccio vuole trascinare il Palermo verso la promozione. Il suo score, invece, è già da record e lo indirizza verso la storia. Nessuno prima di lui nel Palermo aveva segnato tre doppiette in B a questo punto del campionato, ha già fatto meglio di Luca Toni e Abel Hernandez. «In Croazia con l’Inter Zapresic ho fatto due/tre volte tripletta e doppietta, non c’è nulla di nuovo per me, sono abituato a segnare tanti gol e lo sto dimostrando anche in Italia». È il secondo miglior marcatore del torneo, seppure in condominio. Vuole vincere il titolo di capocannoniere? «Per me è più importante la promozione, se vincere la classifica dei marcatori arriva come conseguenza, bene. Altrimenti fa lo stesso».
Lo sa che Toni nella stagione della storica promozione in A mise a segno sette doppiette? Vuole eguagliare questo record? «Più che le doppiette mi piacerebbe eguagliare i 30 gol che fece quell’anno. Voglio entrare nella storia del Palermo». Fu un torneo particolare a 24 squadre e con 46 giornate. Avrà meno tempo a disposizione. «Lo so, ho pure saltato tre gare, una per squalifica, due per gli impegni con la Macedonia, ma voglio provare lo stesso, sarebbe fantastico».
A proposito di nazionale, ora che la Macedonia sarà impegnata soltanto in amichevoli, potrà giocare di più con il Palermo? «Queste sono situazioni che dovranno discutere la società e la federcalcio macedone, io non posso fare altro che adeguarmi».
In un anno in Italia ha fatto gol a Buffon con la nazionale, è andato in doppia cifra in Serie A e ora è già a 8 reti in campionato. È rimasto sorpreso? «Quando ho firmato con il Palermo sapevo che mi sarei misurato con difficoltà di un certo tipo. Per come sono fatto io, e per la fiducia che ho in me stesso, pensavo di riuscire a impormi. Sono orgoglioso di tutto quello che ho fatto e non voglio fermarmi».
L’unico neo resta la retrocessione. Di solito un giocatore con richieste dalla Serie A dice addio. «Volevo aiutare questa società perché mi ha dato la possibilità di giocare in Serie A, sento di avere un debito da ripagare riportandola dove merita».
Eppure i tifosi vi hanno voltato le spalle in segno di contestazione. Come si fa a convincerli? «Non so cosa possiamo fare di più, siamo primi e con la migliore difesa del campionato, ce la stiamo mettendo tutta. Con più gente allo stadio potremmo fare, almeno, due, tre gol in più a partita».
Una sola sconfitta, con il Novara. Quel giorno non ha usato parole tenere verso di sé e la squadra. Da lì due vittorie di fila. È stata la svolta? «Sono il capitano e il responsabile di questo gruppo. Dopo quel k.o. sapevamo che sarebbe iniziato il nostro campionato. Lì abbiamo capito che la B non è facile. Ho detto che se avessimo dato tutti il massimo i risultati sarebbero arrivati e così è stato».
L’abbraccio a Tedino dopo il gol a Carpi è stato un messaggio a chi? «È stato istintivo, avevamo sbagliato l’atteggiamento con il Novara e volevamo dimostrargli che eravamo tutti con lui».
Se non segna lei però il Palermo nonvince. Un pregio o un limite? «Un limite, spero che i miei compagni inizino a segnare, ci sono grosse potenzialità, dimostreremmo ancora di più la nostra forza».
Se però si mette pure a segnare su punizione… «Non le ho calciate prima perché nessuno me ne ha dato la possibilità. Sabato ho detto a Coronado che mi sentivo di fare gol. È andata bene. Non so se in futuro le batterò, abbiamo specialisti come Igor e Chochev».
Finora chi ha conquistato la vetta l’ha persa il turno successivo. «Sfateremo questo tabù, siamo la squadra più forte di questo campionato e vogliamo restare in testa. A Pescara andremo per vincere»”.