Gazzetta dello Sport: “Nazionale una e trina, il c.t. sceglie la tattica del trasformismo. Conte userà il 3-5-2 per opporsi al Belgio, il 3-4-3 o il 4-2-4 per Svezia e Irlanda. Sturaro può diventare il jolly decisivo”

“Non solo 3­5­2. Antonio Conte prepara una macchina da guerra intelligente, capace di adattarsi ai vari campi di battaglia. Nei piani del c.t. leccese c’è un’Italia difficile da decifrare. Una base tattica affidabile, appunto il 3­5­2, accompagnata però dalla capacità di cambiare spartito anche a gara in corso, improvvisamente. Non a caso sono stati scelti giocatori duttili, «multiruolo», spavaldi. Un gruppo di assaltatori specializzati, indistruttibili, gente che difende aggredendo. L’Italia la metterà sul fisico e sulla strategia, sul coraggio e sul carattere, unica strada per cercare di limare il gap tecnico nei confronti delle grandi favorite al titolo europeo. «Tatticamente siamo all’avanguardia grazie a Conte», ripetono gli azzurri. E il c.t. rifiuta anche solo l’idea di ricorrere a un «comodo» catenaccio. Conte ha mostrato un calcio parecchio avanti per intensità e idee offensive, trattasi non a caso del tecnico più studiato a Coverciano da trequattro anni a questa parte. TRIDENTE La convocazione di Sturaro, interprete di peso sia a due sia come interno in una linea a tre, va proprio nella direzione di una Nazionale con più soluzioni tattiche. Di fatto Conte ha voluto rimettersi nelle condizioni di poter all’occorrenza reggere e supportare un tridente puro in assenza di Verratti e Marchisio. Dopo un biennio quasi completo di lavoro, esperimenti e ricerca, Antonio era arrivato a puntare deciso sul 3­4­3, sistema perfetto per esaltare il nostro reparto con maggiore qualità, ovvero quello degli esterni. Ogni equilibrio si fondava però proprio sul talento del Psg e sul principino juventino, con Thiago Motta e Parolo prime e uniche alternative là in mezzo. Ecco allora la scelta di puntare su Sturaro che, pur non avendo la cifra tecnica dei grandi assenti, allarga il numero degli specialisti di una diga a due, portando solidità, peso, fame e freschezza in grandi quantità. E se contro il Belgio, durissima gara d’esordio, è probabile che gli azzurri si presentino con il rodato 3­ 5­2, contro Svezia e Irlanda, gare da vincere, è invece più facile che Conte vada a intimidire gli avversari con le tre punte: Candreva, Pellé e Insigne (o El Shaarawy) supportati dalla diga Sturaro­Thiago Motta e dagli esterni Florenzi e Darmian. La rosa, oltretutto, garantisce alternative ovunque: De Sciglio, Bernardeschi, El Shaarawy ed Eder sugli esterni; De Rossi e Parolo in mezzo; Zaza come punta centrale. L’ALTRA CARTA Da non trascurare, poi, la carta del 4­2­4, altro sistema metabolizzato benissimo nel biennio Conte. Anche qui tornano utili gamba ed esplosività di Sturaro davanti alla difesa: l’ex genoano può fare coppia con tutti i colleghi di reparto. Insomma, l’Italia ha armi importanti anche in un momento tecnicamente difficile per il nostro calcio. Il tutto grazie a un c.t. di livello straordinario, a uno zoccolo duro (Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Darmian e Candreva) e a un gruppo di ragazzi pronti a tutto per la maglia azzurra”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio