PALERMO

Gazzetta dello Sport: “Napoli esagerato, Palermo demolito. Polemica per tifosi siciliani al Maradona”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo demolito al Maradona di Napoli.

Non serviva un “miracolo” per riportare in alto il Napoli, ma l’uomo giusto. Aurelio De Laurentiis ha fatto un vero capolavoro portando Antonio Conte sulla panchina partenopea, nel momento migliore e con le giuste qualità. Per cultura del lavoro, voglia di vincere, mentalità e capacità di incidere immediatamente, Conte era la soluzione ideale per rilanciare le ambizioni del Napoli e dare credibilità al nuovo progetto. Tuttavia, non è stato solo l’allenatore a fare la differenza, ma anche un grande mercato. Conte non ha la bacchetta magica, ma la sua unica cura è il lavoro, sia fisico che mentale. E dopo due mesi e mezzo, il suo Napoli gli somiglia già molto: ha preso la strada giusta, con il desiderio di vincere e l’ossessione di migliorarsi continuamente.

La netta vittoria per 5-0 contro il Palermo, che ha garantito l’accesso agli ottavi di Coppa Italia dove affronterà la Lazio, è una dimostrazione di questa mentalità. Dalla doppietta di Ngonge, rinato dopo il flop contro il Verona, al gol di McTominay, segnato al primo pallone toccato su assist di Lukaku, la serata è stata una celebrazione di nuove scoperte. Anche Juan Jesus e Neres si sono guadagnati la gloria in una partita dominata.

Conte ha mandato un messaggio forte alla squadra: tutti sono importanti, a prescindere dai minuti giocati. Ha rivoluzionato l’undici titolare, mantenendo solo Lobotka, che con la fascia al braccio ha guidato il centrocampo in un sistema 4-2-3-1 con doppio playmaker. Gilmour ha dimostrato di essere un’alternativa valida, contribuendo sia in fase di costruzione che di recupero palla.

La partita è stata subito indirizzata sui binari giusti grazie a un errore di Sirigu, che ha permesso a Ngonge di segnare al 7′. Cinque minuti dopo, il belga ha raddoppiato con un diagonale potente. Il Palermo ha risposto con un palo di Brunori e ha reclamato un rigore per un contatto tra Caprile e Le Douaron, ma l’episodio non è stato rivisto. Prima dell’intervallo, Juan Jesus ha firmato il 3-0 su calcio d’angolo, mettendo praticamente fine alla partita.

Anche Dionisi ha rivoluzionato il suo Palermo, con dieci cambi rispetto alla precedente partita, ma l’espulsione di Vasic al 13’ del secondo tempo ha definitivamente spento le speranze dei siciliani. Nonostante il vantaggio numerico, il Napoli non ha abbassato il ritmo, continuando a spingere e segnando altri due gol, con McTominay che ha chiuso la goleada appena entrato in campo.

Il Napoli ha dimostrato di essere tornato grande, con l’obiettivo di lottare per un posto in Champions League, ma senza escludere la possibilità di vincere la Coppa Italia, l’unico trofeo italiano che manca nella bacheca di Conte.

Purtroppo, la serata è stata macchiata dagli incidenti provocati dai tifosi palermitani. Durante l’intervallo, gli ultrà rosanero hanno iniziato a lanciare petardi verso il campo e la Curva A, causando un ritardo di 9 minuti nella ripresa. Gli avvisi dello speaker non sono serviti a calmare la situazione, e il lancio di materiale esplosivo è continuato per tutto il secondo tempo. Un episodio da condannare, che lascia una domanda: come è possibile che siano riusciti a far entrare così tanti petardi?

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Meglio concentrarsi sul campo. Con la sicurezza che, senza impegni europei, questo Napoli è attrezzato per lottare sia in campionato che in Coppa Italia.

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Redazione Ilovepalermocalcio