L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e sul muro rosanero.
Granitico, praticamente inaccessibile. Il Palermo rasenta la sintesi perfetta della grande squadra. Perché il dato che solitamente incide sulla vittoria dei campionati è quello della difesa. Meno si subisce, più è facile vincere. E la fase di copertura dei rosanero paria da sola: 4 gol in 3 giornate, secondo rendimento del torneo, dopo quello del Brescia con 2 reti al passivo, ma anche con due gare in meno disputare tra cui quella con gli uomini di Corini che verrà recuperata al Barbera l’8 novembre.
Bisognerà vedere, appena i lombardi si metteranno in pari con il resto del campionato, cosa diranno i numeri. Il rendimento difensivo del Palermo, al momento è di altissimo livello. Se si pensa, poi che senza i due eurogol di Canotto e di Ciervo incassati con Cosenza e Sudtirol il bilancio delle reti incassate sarebbe dimezzato, il quadro è abbastanza delineato. Nemmeno il Parma e il Venezia hanno mantenuto una tale impermeabilità, rispettivamente con 7 e 8 gol subiti. C’è da dire che le altre due contendenti alla promozione hanno giocato una partita in più.
L’avvio di stagione però evidenzia una tendenza spiccata a subire gol. Lo stesso Pigliacelli non è stato ancora chiamato agli
straordinari, come è accaduto spesso in passato. Basta tornare indietro di un anno per accorgersi come la musica sia cambiata. La scorsa stagione dopo otto giornate i rosanero tornavano da Terni con una pesante sconfitta per 3-0, in totale avevano già incassato 12 gol il triplo di adesso.