Gazzetta dello Sport: “Moviola? Si può, ma dal 2020. Tripla sanzione verso l’addio – i dettagli
“Moviola in campo? Sì, grazie, ma i tempi sono comunque lunghi. Molto lunghi. Sicuro il via libera dell’International Board agli esperimenti – ma non c’è ancora un’idea comune degli esperti sul protocollo che farà da cornice –, nell’ipotesi migliore la novità non potrebbe essere introdotta prima del 2020: troppi i dubbi, i problemi, i punti di vista opposti, le legittime resistenze dei tradizionalisti. Ma il calcio non si ferma al totem della tecnologia, il contrario, e apre la strada a novità regolamentari che possono entrare in vigore dalla prossima stagione. QUALE PRESIDENTE? Appuntamento il 5 febbraio a Cardiff. Il Board approverà il nuovo regolamento del calcio, riscritto (con 12mila parole invece di 22mila) e semplificato per essere più comprensibile. E valuterà una serie di proposte, alcune importanti nell’economia del gioco. La «Gazzetta» può anticipare tutti i temi in discussione. Con due premesse. Intanto non è detto che i legislatori del calcio approvino tutte le riforme: un anno l’abolizione della tripla sanzione era cosa fatta, poi Blatter si presentò alla riunione dicendo a sorpresa: «Non se ne fa niente». E, seconda cosa, c’è l’incognita del nuovo presidente: quali idee avrà sulle regole e sulla tecnologia in campo? Infantino, Champagne, il principe Ali, lo sceicco Al Khalifa e Sexwale, chiunque vinca le elezione, avranno appena 5 giorni per studiare l’agenda. Forse era il caso di posticipare la riunione… MOVIOLA IN CAMPO Di una sola cosa il Board è sicuro: dell’inevitabilità di un aiuto tecnologico. È il futuro. La goal-line sta dando eccellenti risultati, ma il suo lavoro è molto più semplice. Le possibilità di analisi di una moviola sono in teoria infinite, ma i costi molto alti e i rischi (per il calcio come lo conosciamo) enormi. Si è deciso di definire un protocollo per stabilire: 1) chi deciderà (l’opinione più logica è per l’arbitro); 2) i casi su cui si deciderà; 3)se il cronometro dovrà essere fermato o meno (e pare proprio di sì). L’accordo andrà trovato entro una riunione convocata a metà febbraio. Sarà molto difficile da applicare ai contrasti (non è mai chiara la dinamica), mentre il fuorigioco potrebbe essere più probabile. Sei campionati si sono offerti (si parla di Serie B o Coppa nazionale) per la sperimentazione dal 2016- 17: Olanda, Usa, Brasile, Germania, Francia e Italia. ABOLIZIONE TRIPLA SANZIONE L’idea è questa: non abolire del tutto il «rosso» nel caso di fallo che impedisca una chiara occasione da gol. Sarà sempre espulsione in caso di fallo violento o che impedisce un gol «altrimenti inevitabile» (tipo mano sulla linea). Ammonizione, invece, per la semplice «occasione». Anche qui un protocollo e poi il via a esperimenti in tornei di Serie B (o magari in Europa League, visto che l’Uefa è la più interessata), per verificare sul campo benefici e svantaggi. Un dubbio: come valutare il fallo del portiere? FALLO DI MANO E «GIALLO» Oggi l’ammonizione è automatica per il tocco di mano. Anche se commesso a centrocampo – magari a 70 metri dall’area, in zona non cruciale –, basta che impedisca all’avversario di ricevere il pallone. Il prossimo anno gli arbitri dovrebbero ammonire soltanto se, con il fallo di mano, verrà interrotta un’azione «efficace», altrimenti semplice punizione. Dovrebbe anche esser cancellata la parola «deliberately», cioè «volontariamente»: certificando così che sarà fallo se la mano e/o il braccio sono in posizione innaturale (non congrua). «ROSSO» E VANTAGGIO Oggi, in caso di fallo da «rosso», l’arbitro deve sempre fischiare: questo però può impedire a chi attacca di concretizzare un vantaggio molto importante (per esempio, un’azione in campo aperto). Se passa la modifica, il prossimo anno l’arbitro potrà lasciare proseguire l’azione ed espellere chi ha fatto il fallo soltanto in seguito. In questi casi: a) dopo che il gioco si ferma (gol, palla fuori); b) se il gioco prosegue, con la possibilità di fermarlo («stop tecnico») nel momento in cui il giocatore da espellere è coinvolto nell’azione di ripartenza. CURE MEDICHE IN CAMPO Oggi, in caso di infortunio causato da un fallo che merita il «giallo» (o il «rosso»), il giocatore che lo ha subito deve lasciare il campo e rientrare successivamente. Col paradosso che la squadra che ha commesso il fallo può godere del vantaggio della superiorità numerica. La modifica? Il prossimo anno, se le cure mediche non saranno troppo lunghe (40 secondi/un minuto), l’infortunato non dovrà più uscire e, finite le cure, riprenderà a giocare dal campo. Non accolta invece l’espulsione a tempo per chi ha fatto il fallo. ESPULSIONE PRIMA DEL VIA In caso di fatti gravi o violenti nel pre-gara, l’arbitro potrà espellere i colpevoli anche prima del fischio d’inizio. OSTACOLO AL RIENTRO Se due giocatori finiscono fuori campo e uno tenta di rallentare il rientro dell’altro, oltre all’ammonizione non sarà più palla a due ma punizione (o rigore, se in area). Idem se uno della panchina o un medico entra in campo senza autorizzazione, così danneggiando un’azione. PUNIZIONE SU FUORIGIOCO Oggi, in caso di fuorigioco, la punizione si batte dove il giocatore in offside tocca palla: una zona che può anche essere 20 e più metri avanti alla posizione iniziale. La proposta è di batterla nella posizione iniziale. LE ALTRE PROPOSTE 1) Nuovo calcio d’inizio: c’è l’idea di poter indirizzare la palla dovunque, e non soltanto in avanti nel cerchio di centrocampo. 2) Gestualità degli arbitri: non sarà più necessario indicare il vantaggio con le mani avanti, per consentire una corsa più fluida e utile. 3) Quarto cambio nei supplementari: lo chiedono gli allenatori, lo suggerisce la commissione medica, rientrerebbe nella media (tre cambi in 90 minuti, quattro in 120’). 4) In caso di rigori per il risultato: se un giocatore è espulso durante i 5 tiri dal dischetto, anche l’altra squadra dovrà ridurre i suoi effettivi di uno. Altrimenti si rischia il paradosso che una squadra può far espellere il suo peggior rigorista così da fare tornare il migliore sul dischetto. Machiavellico ma possibile”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.