Gazzetta dello Sport: “Moviola si parte, svolta storica. Dall’estate il via ai test, obiettivo: video a Euro 2020”

Il calcio entra nel futuro. Con una decisione storica e neanche prevedibile appena due anni fa: l’International Board ha detto sì alla moviola in campo. Tempi lunghi, perché i dettagli vanno precisati al millesimo: altrimenti si rischia di distruggere il gioco più bello del mondo con un modernismo fuori luogo. Ma il destino è segnato e indietro non si torna. Sperando ne valga la pena. Quante volte ci sono scappate frasi del tipo: «Gol? No, era fallo dell’attaccante: con la moviola in campo l’avrebbero annullato…». Ebbene: il momento sta arrivando. Niente di così rivoluzionario era mai stato deciso in 130 edizioni del parlamento (monarchia costituzionale) del calcio. Ma il senso della storia va oltre il video: il Board di Cardiff ha anche riscritto e semplificato le 17 regole, cancellato di fatto la «tripla sanzione» e precisato qualcosa su fuorigioco, falli di mano e altre situazioni. Tutte novità applicabili dal 1° giugno e quindi già all’Europeo. VIDEO: I TEMPI «Una decisione storica», dice Gianni Infantino. Può darsi che con un altro presidente sarebbe stato lo stesso, ma i 4 voti Fifa sono andati nella direzione poco gradita a Platini e interpretata a lune alterne da Blatter. Però Infantino precisa: «Non è detto che funzioni, dobbiamo proteggere il calcio e il flusso di gioco. Ma per una discussione seria servono test». E infatti i tempi saranno lunghi. Almeno 24 mesi. Si comincia subito (dal 2016- 17) con i test offline, cioè in laboratorio (tipo raduni arbitrali) e forse anche in partita, ma senza rivelare i risultati. Serviranno a precisare il protocollo, aggiustare il tiro. Quindi, dal 2017, le partite: amichevoli e tornei non top, come seconde divisioni (la Serie B è pronta) e coppe nazionali (idem la Coppa Italia). Il primo grande torneo potrebbe essere l’Euro 2020. VIDEO: I CASI Il principio è: rispettare il flusso di gioco il più possibile. Non si chiede precisione al 100%, impossibile, e quindi si limita l’applicazione ai casi «decisivi». 1) Il gol: si potrà vedere se nell’azione che lo precede, non troppo lontano nel tempo, ci sono fuorigioco, falli oppure la palla è uscita. 2) Il rigore. 3) L’espulsione da «rosso» diretto, con il caso raro della verifica dell’identità (per evitare che sia espulso, o ammonito, il giocatore sbagliato). Tutte situazioni che il protocollo sta cercando di definire meglio. Tipo quelle relative allo scontro: che verrà rivisto al rallentatore prima, e a velocità reale poi, perché il video può falsare la percezione. VIDEO: CHI E DOVE Ideale sarebbe che decidesse l’arbitro dopo aver visto personalmente le immagini. Ma i test offline prevedono tante opzioni: con un «arbitro di video» davanti al monitor in campo, in tribuna e fuori dallo stadio (sistema olandese), per poi scegliere il metodo migliore. Prevista interazione tra i due arbitri: quello in campo può chiedere aiuto, ma quello «video» può suggerire situazioni sfuggite all’occhio umano. L’obiettivo, in un futuro prossimo, è che la tecnologia consenta all’arbitro di vedere in campo le immagini (tv sul telefonino, google glass…) senza quasi fermarsi. La realizzazione non è semplice: servono «molteplici telecamere», accordi con i broadcast e con società indipendenti per la tecnologia negli stadi, e non è stato ancora affrontato il discorso costi. Tanto che nello stesso torneo non sarebbe obbligatorio il video in tutte le partite. Non è quindi escluso che qualcuna delle 12 federazioni (più il Sudamerica) pronte ai test si ritiri. Soltanto l’Ifab avrà il controllo sui risultati, non federazioni e leghe. NOVITÀ: TRIPLA SANZIONE, QUARTO CAMBIO Non soltanto video. Finalmente è stata abolita (non del tutto) la «tripla sanzione» ed è stato autorizzato il quarto cambio nei supplementari (su base volontaria: l’Euro 2016 non chiederà di applicarlo). Le due novità sono state inserite nel regolamento per due anni, ma è molto probabile che saranno confermate. A proposito della «tripla sanzione»: resterà il «rosso», in caso di fallo in area, su chiara occasione da gol, commesso da difensore o portiere, in caso di: fallo violento; fallo che impedisce il gol sicuro, tipo il mani sulla linea; trattenuta; spinta; e fallo commesso quando non era «onestamente» possibile giocare la palla. Negli altri casi sarà soltanto «giallo»: cioè quando il difensore può «giocare» la palla, ma non riesce perché magari l’attaccante la sposta all’ultimo. Così sarà in Francia. LE NUOVE REGOLE Riscritte le regole del calcio, con 12mila parole invece di 22 mila. Semplificate, per favorire fair play e chiarezza. E con tante novità. 1) Fallo di mano: non più «giallo» automatico, magari a 70 metri dall’area, ma soltanto se interrompe un’azione «efficace». Altrimenti, solo punizione. 2) Espulsione prima dell’inizio per condotta violenta (nel tunnel, a bordo campo): ma si può schierare un altro. 3) Cure veloci: non più obbligo di uscire per chi subisce un fallo da «giallo» (o «rosso»), lasciando la squadra in 10, se le cure non sono oltre il minuto. 4) Falli fuori campo: in caso un giocatore tenti di rallentare il rientro dell’altro, con pallone in gioco, dopo essere usciti dal campo nella foga dell’azione, o nel caso di fallo violento, oltre al cartellino non sarà più palla a due ma punizione (o rigore, se in area). Idem se uno della panchina (riserva, medico etc) entra senza autorizzazione. 5) Punizione su fuorigioco: si batterà sempre nel punto dove avviene l’offside, anche nel caso di fuorigioco di rientro, con l’attaccante nella sua metà campo. 6) Rigore con stop nella rincorsa: attenzione, non si fa ripetere più il tiro; sarà addirittura ammonizione e punizione per chi si difende. In compenso, «giallo» per il portiere che si muove. 7) Calcio d’inizio: si potrà calciare in ogni direzione. 8) Fuorigioco in caso di difensore che va oltre la linea di fondo: prima restava ultimo uomo, e quindi teneva in gioco gli attaccanti, finché il pallone non usciva; adesso li tiene in gioco finché la palla non torna «neutrale»“. Questo quanto si legge sull’odierna edizione del quotidiano sportivo “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio