Gazzetta dello Sport: “Mission Gilardino: «Quota 200 gol con il Palermo», innamorato della città e dei palermitani”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport2 analizza le parole rilasciate ieri da Alberto Gilardino al sito ufficiale del club: “Sta per finire l’anno più folle della carriera di Alberto Gilardino. Era iniziato in Cina, è proseguito a Firenze, poi il ritorno nell’estremo Oriente, il rischio-incubo di salutare per sempre il calcio che conta, infine il Palermo, la luce in fondo al tunnel. Addio 2015, ben arrivato 2016. In questi giorni, se non fosse arrivata l’offerta last minute di Zamparini e Gerolin, ultima spiaggia per non consegnare a Iachini una rosa con un enorme buco in attacco, «Gila» sarebbe agli sgoccioli del suo contratto col Guangzhou Evergrande. Dimenticato dal calcio italiano. TRA SOGNI E AMBIZIONI Invece in questi mesi in rosanero la carriera del campione del mondo a Germania 2006 sta vivendo una seconda primavera. Cinque gol (4 in campionato e 1 in Coppa Italia), una condizione atletica che va crescendo di settimana in settimana e l’amore di una tifoseria che gli riconosce fame di gol e voglia di lottare. Il primo obiettivo dichiarato il giorno della sua presentazione a Palermo, «giocare in Nazionale assieme a Vazquez», è al momento improbabile, il secondo, «arrivare a 200 gol in A», pare invece a portata di… Gila. L’OBIETTIVO Il 33enne attaccante piemontese ha raccontato il suo 2015 attraverso il sito del club di viale del Fante sottolineando ancora una volta quanto sarebbe importante per lui raggiungere la fatidica quota 200: le reti in rosanero a Roma, Inter, Chievo e Frosinone (tutte al Barbera) lo hanno portato a 182, a -2 dal mostro sacro Batistuta. A 188 si entra nella top ten della storia della A con Del Piero e Signori. Ma Gilardino vuole arrivare a 200, ne mancano 18, non sarà facile però la voglia c’è: «Ci proverò, ogni mattina mi sveglio pensando che ce la posso fare e scendo in campo ogni domenica per centrare questo traguardo». OTTIMISMO Gilardino ha recuperato il tempo perduto e ora vuole un 2016 da protagonista: «Ora mi sono ambientato, un po’ di tempo c’è voluto ma ho avuto la fortuna di trovare ragazzi che mi hanno fatto sentire subito a casa e anche la società con me si è comportata benissimo». Quattro mesi duri per il club siciliano tra ritiri, crisi tecniche e di tifo, risultati negativi, contestazioni ed epurazioni interne: «Già, ci sono stati alcuni momenti di difficoltà e sofferenza ma ne siamo usciti stringendo i denti e lavorando sodo. Abbiamo valori tecnici e umani, non molliamo mai». Con la città e i palermitani il feeling sembra sia stato istantaneo: «Vivo a Mondello e mi ci trovo benissimo, la gente è sincera, cordiale e passionale. Noto fame di calcio, sta a noi riuscire a riempire il Barbera come ai bei tempi»”.

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Redazione Ilovepalermocalcio