“Il vero esame è stasera. Altro che derby: a Palermo vedremo il volto del Milan. Squadra da impresa isolata o in grado davvero di cambiare passo e marciare al ritmo delle più forti? Formazione motivata e determinata solo nelle grandi partite oppure con la personalità e la fame di vincere ogni volta che scende in campo? Il vero esame è stasera perché il derby si prepara da solo e perché dopo una sbornia è più difficile essere lucidi e concentrati. Il vero esame è stasera perché il Palermo sogna la vittoria scaccia-guai. Il vero esame è stasera perché finora il Milan di Sinisa ha sempre fallito la prova del nove. E’ già accaduto due volte che dopo una vittoria che avrebbe potuto rappresentare la svolta della stagione è arrivata una brutta prestazione. LA PRIMA BOCCIATURA Il 1° novembre si parlava già di possibile esonero di Mihajlovic. La squadra arrivava dai sofferti successi casalinghi contro Sassuolo e Chievo, da Arcore filtrava l’insoddisfazione di Berlusconi e la trasferta sul campo della Lazio era un esame importante. Superato a pieni voti: prestazione confortante, sebbene facilitata dagli errori di Marchetti e dalla prova deludente della Lazio. Gol di Bertolacci, raddoppio di Mexes, tris di Bacca prima dell’inutile rete di Kishna. Sembra il vero inizio della stagione rossonera e la seguente partita casalinga contro l’Atalanta concede la comoda occasione di confermare i progressi e di conquistare altri tre punti. E invece a San Siro finisce 0-0: e il punto premia in modo eccessivo un Milan poco propositivo, mai pericoloso e graziato dagli errori di mira degli avversari. LA SECONDA BOCCIATURA Passano due mesi e mezzo, un periodo non facile perché caratterizzato da appena 2 vittorie (contro Sampdoria e Frosinone), 3 pareggi (contro Carpi, Verona e Roma) e 2 sconfitte (contro Juve e Bologna). L’1- 1 esterno con i giallorossi è un brodino per una squadra malata. Si riparla con insistenza di esonero, stavolta il destino di Mihajlovic è legato alla sfida con la Fiorentina. E il 17 gennaio il Milan risponde bene: gol di Bacca in avvio, poi tranquilla difesa del vantaggio contro una Viola mai pungente e infine il raddoppio di Boateng. Finalmente i rossoneri vincono uno scontro diretto per l’Europa e sopra Milanello il cielo torna a essere sereno. La trasferta di Empoli sembra fatta apposta per dare fiducia al tentativo di rimonta verso le posizioni che qualificano alle coppe. Bacca porta in vantaggio il Milan, Zielinski pareggia, ma in avvio di ripresa Bonaventura buca l’Empoli e l’incontro sembra in discesa anche perché la squadra di Giampaolo gioca un bel calcio offensivo ma concede molti spazi in contropiede. Un errore difensivo, però, regala a Maccarone la palla del 2-2: è l’ennesima occasione sprecata dal Milan. La seconda prova del nove fallita: come se, al momento di spiccare il volo, la squadra soffrisse di vertigini. PROBLEMA DI CONTINUITA’ Allargando il discorso, quest’anno solo una volta il Milan è riuscito a vincere due partite di fila (contro Palermo e Udinese, un girone fa) e in un’altra occasione ha allungato la striscia fino a tre successi consecutivi (contro Sassuolo, Chievo e Lazio: 9°, 10° e 11° turno). La continuità è un problema, insomma. E Mihajlovic ieri l’ha ricordato: «Se non vinceremo a Palermo, il derby verrà dimenticato in fretta». Non proprio così: un 3-0 all’Inter non finisce facilmente in un cassetto. Ma di sicuro quel trionfo avrebbe un valore nettamente inferiore”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito alla sfida di questa sera tra Palermo e Milan.