Gazzetta dello Sport: “Milan a ritmo Champions. E il calendario ora sorride”

L’era dei due punti è tornata. Messo nel cassetto nell’estate del 1994 l’anno dell’introduzione dei tre punti a partita ­ il 2×1 è diventato il termine di paragone per valutare il Milan. Montella con le tabelline va a dormire contento: dopo 11 partite, il Milan ha 22 punti e la media è un calcolo da scuole elementari. Due punti a partita, proiezione stagionale 76 punti. Sono tanti, per il Milan sarebbero il massimo dal 2012, la stagione del secondo posto a ­4 dalla prima Juve di Antonio Conte. C’erano Thiago Silva e Ibrahimovic. La storia dice che, di questo passo, il Milan tornerebbe in Champions League. Nel suo piccolo, lo ha detto anche Galliani nel post­partita di domenica: «Godiamoci questi 22 punti. Sarebbe bello fare un risultatino buono a Palermo, così facciamo 15 giorni di sosta belli come il sole. Con due punti a partita si va in Champions e nei primi tre posti, ma non è semplice mantenerli».

IL CAMBIAMENTO Il punto è che Milan­Pescara, nel suo piccolo, ha cambiato la percezione della stagione. Il Milan fino a una settimana fa si considerava una squadra con un obiettivo: l’Europa. I 22 punti, assieme al pareggio della Roma a Empoli, alla sconfitta del Napoli a Torino e al grande caos dell’Inter, lasciano almeno la possibilità di pensare a qualcosa di più. La squadra resta in costruzione, per alcuni aspetti ancora acerba, e di sicuro fatica a controllare le partite. Alcuni segnali però sono indubbiamente positivi. Domenica pomeriggio, ad esempio, ha colpito il rapporto col pubblico: basta fischi collettivi ­ Sosa ne ha preso qualcuno, ma questo è un altro discorso ­ e tanti rossoneri hanno organizzato la corsa sotto la curva a fine partita. Un ringraziamento per il sostegno. Poi c’è la questione matematica…

L’OSSESSIONE I due punti di media a partita andavano di gran moda con Mihajlovic. Un anno fa, il serbo li inseguiva tra salite e discese del campionato del Milan. Blob rapido. Venerdì 27 novembre 2015: «Dalla sconfitta col Napoli in poi, abbiamo fatto due punti a partita». Erano 1,8, ma conta il senso. Domenica 29 novembre: «Vogliamo mantenere la media di due punti a partita, è necessario restare su questa strada e non fare passi indietro». Domenica 6 dicembre: «Dobbiamo guadagnare le vittorie sul campo senza sbagliare atteggiamento. Vogliamo mantenere la media di due punti a partita». Rieccoli.

E ADESSO? Mihajlovic all’undicesima aveva 19 punti, non male, ma i problemi arrivarono più avanti. La proiezione per Montella invece dice che il Milan, avanti così, arriverebbe secondo o terzo. I 76 punti in 38 giornate, negli ultimi 10 anni, sono bastati quasi sempre per la zona Champions. Le eccezioni sono il 2014 e il 2016. Nel 2014 il Napoli fu terzo a 78, cinque mesi fa la Roma arrivò a 80. Il Milan sa di dover salire di livello per garantirsi continuitàma ha un vantaggio: il calendario. Il prossimo mese sulla carta è sicuramente più favorevole degli ultimi 45 giorni, che prevedevano Lazio, Fiorentina, Sassuolo, Chievo, Juve e Genoa. Domenica Montella andrà a Palermo, poi prenderà una pausa come tutte le squadre: sosta per le nazionali. Alla ripresa troverà l’Inter nel derby, poi andrà a Empoli e aspetterà il Crotone a San Siro. La media dice 8 punti in 4 partite ma i tifosi, senza punti nel derby, non firmerebbero nemmeno per 9“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.