“La pressione non si arresta. Ieri i club organizzati hanno manifestato davanti al cantiere navale di proprietà di Natale Stracuzzi. Cori sprezzanti indirizzati al presidente del Messina, ormai finito in un baratro profondo di impopolarità trasversale. Sullo striscione affisso nel cancello d’ingresso del cantiere campeggia uno slogan netto: «Stracuzzi vattene». La «rivolta» dei club, che hanno istituito un comitato attraverso il quale vorrebbero ottenere un mandato formale per la cessione gratuita delle quote ad altri imprenditori già individuati, non si arresterà nemmeno oggi. Ufficialmente la proprietà si è ritirata in un silenzio assordante: nessuna risposta ai tifosi e al comunicato dei giocatori. Sotto la superficie però i movimenti ci sono.
RIUNIONE Ieri i soci del Messina si sono riuniti nel tardo pomeriggio per trovare la soluzione tampone più efficace. Verso quale direzione andare? Il cerchio si stringe, perché l’imprenditore ragusano interessato a rilevare in prima battuta il 51% avrebbe fatto un passo indietro. Detto del comitato, sul tavolo le alternative adesso sono due: il chiacchierato avvocato Massone o l’allargamento della base societaria con il coinvolgimento del duo RuvoloGallina? Stracuzzi propende verso la prima soluzione, i soci di minoranza vanno invece nella direzione opposta, e alla fine potrebbero spuntarla. Il mercato rimane parzialmente congelato: Bramati verrà girato in prestito all’Akragas e intanto è stato rifiutato lo scambio proposto dal Siracusa, che ha chiesto Madonia in cambio di Filosa. Lucarelli ha blindato Musacci, che il d.g. Ceniccola vorrebbe invece cedere al Taranto“. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.