Gazzetta dello Sport: “Messina col fiato sospeso: iscrizione sul filo di lana?”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Messina e l’iscrizione al campionato in extremis.

A Messina la situazione rimane in bilico e nelle ultime 24 ore, pur dopo l’allarme lanciato giovedì, si sono registrati passi in avanti. Il rischio di una mancata iscrizione al prossimo campionato, con la deadline fissata martedì, in realtà c’è sempre, però la società non è rimasta a guardare e s’è mossa. Il weekend scattato oggi complica solo le cose per le questioni economiche. Già, perché dopo la frenata nella trattativa con Fabrizio Mannino, adesso lo scoglio più arduo sarà ottenere, entro lunedì, la fideiussione da 350 mila euro ad appena 24 ore dal termine perentorio fissato per presentare la documentazione necessaria per chiudere positivamente la questione.

Una corsa contro il tempo, insomma, di cui dovrà giocoforza farsi carico il patron Sciotto. A prescindere da quelli che poi, eventualmente, saranno gli sviluppi rispetto all’ipotesi di un cambio di proprietà in seno al club. Sarà un fine settimana col fiato sospeso, insomma, su questa sponda dello Stretto. In un’ottica più ampia, a dirla tutta, a controbilanciare il clima allarmante ci sono i passaggi rassicuranti fatti nei giorni scorsi, quando il club ha inviato alla Lega Pro e alla Covisoc gli incartamenti relativi alle scadenze del 15 e del 16 giugno, documentazione necessaria per certificare il rispetto dei parametri infrastrutturali e dei criteri sportivo-organizzativi. Tutto sistemato: un club che non vuole iscriversi, non l’avrebbe fatto.

Gli altri fronti Intanto, ieri circolava un’indiscrezione che al momento appare priva di sostanza: l’ipotesi di un riavvicinamento tra Sciotto e l’imprenditore romano, che opera nel settore cinematografico, Manuel Ilari, altro protagonista – in realtà più defilato – di queste settimane, che si era fatto avanti presentando un’offerta per rilevare il club (rispedita al mittente) e con cui, però, in seguito si è avviata una bozza di ragionamento per un progetto condiviso con l’attuale presidente. Salvo stravolgimenti, anche questo scenario pare destinato a tradursi, perlomeno nell’immediato, in un nulla di fatto. Del resto, adesso la vera patata bollente è nelle mani di Pietro Sciotto. Già, perché se il club dovesse schiantarsi sullo scoglio della mancata ammissione alla prossima C, resterebbero solo le macerie dell’ennesimo fallimento sportivo ad appena sei anni di distanza dalla fine ingloriosa del Messina di Franco Proto. Anche in quel caso, nell’estate del 2017, fu fatta una corsa contro il tempo per ottenere l’iscrizione. Stavolta però tutto potrebbe finire bene.