Gazzetta dello Sport: “Mateju vero duro sempre in campo dal 1′. È più forte dei malanni per spingere il Palermo”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Ales Mateju sempre in campo dal 1′.
Soldatino Ales Mateju. Sempre presente, sempre sull’attenti, sempre a disposizione del comandante Corini. Anche quando qualche malanno fisico ne potrebbe condizionare il rendimento. Il difensore della Repubblica Ceca non è abituato a lamentarsi: tira la carretta in silenzio, soffre se c’è da soffrire e non dice mai no. Come è successo contro il Südtirol, domenica, quando nonostante il fastidio ad una caviglia (conseguenza della distorsione subita a Venezia nel secondo tempo), si è fatto novanta minuti tirati più recupero, dando il suo onestissimo contributo alla vittoria.
Fedelissimo Non tutti i tifosi lo amano, inutile girarci attorno, probabilmente perché qualche piccolo svarione ogni tanto se lo concede. A dirla tutta, tra i giocatori del Palermo è tra quelli con l’indice di gradimento più basso. Una situazione figlia anche di un certo pregiudizio. Perché molti lo considerano un pupillo di Corini che dopo averlo avuto a Brescia (hanno vinto il campionato di B) lo ha richiamato a Palermo, approfittando del fatto che Mateju era svincolato. E così, l’altra estate, l’ex Venezia è approdato in rosanero. L’anno scorso ha giocato 33 partite, finendo in panchina per scelta tecnica solo una volta.
In quest’avvio di stagione, è stato addirittura tra i più impiegati per minutaggio: solo Pigliacelli, Lucioni e Ceccaroni hanno fatto il pieno finora, sempre in campo e mai sostituiti. Mateju, invece, è uscito a Venezia quasi alla mezz’ora del secondo tempo, ma per via del problema alla caviglia sinistra, altrimenti sarebbe alla stregua degli altri tre. Una situazione non nuova per il coriaceo Mateju. Anche la passata stagione ha finito con i cerotti (come ha ricordato Corini in Trentino) e le conseguenze del suo sforzo si sono protratte fino al ritiro, come testimonia il fatto che la prima parte di preparazione l’ha saltata per lavorare tra palestra e fisioterapia e riprendersi dai guai fisici che si era portato appresso dall’anno scorso.