Gazzetta dello Sport: “L’Udinese sbatte sul muro Chievo. La salvezza ora è tutta da sudare”
Lo 0-0 finale di ieri contro il Chievo Verona, non fa dormire sonni tranquilli all’Udinese in ottica salvezza. I bianconeri, infatti, dovranno sudare da qui alla fine per mantenere la categoria. Ecco quanto si legge sull’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport”: “Con gli occhi della tigre e con i piedi di Zapata. L’Udinese ha fatto la faccia feroce, come chiedeva De Canio alla vigilia. Ha cercato di spaventare il Chievo, perché vincere era una condizione necessaria per chiudere in tranquillità un campionato balordo. La metafora non ha funzionato per colpa di un centravanti sprecone. Gol sbagliati, e non solo da lui in realtà. Ma non ha funzionato pure per un gioco visto a tratti e per i nervi, che nel finale, sono saltati come tappi di spumante: espulso Felipe e anche Fernandes meritava il rosso. Lo 0-0 cambia poco alla classifica bianconera, anzi regala un supplemento di paura, con il Frosinone a 5 punti. SPUNTATA Forse il 3-1 rifilato al Napoli aveva illuso. «Stavolta abbiamo fatto più fatica a trovare spazi», spiega De Canio, che non ha paura di scottarsi con i paradossi per spiegare lo 0-0. Contro un avversario iper organizzato, l’Udinese è stata attenta a gestire la partita e mostrato cose interessanti, come la spinta di Widmer sulla destra, gli assist di Thereau, gli spunti di Fernandes nel primo tempo. Il problema è che, banalmente, è mancato il guizzo del gol: siamo a quota 29, uno in meno del Verona. Record negativo per l’Udinese dopo 33 giornate in A. Un limite non da poco se devi lottare per la salvezza, Totò Di Natale (infortunato e ieri a rilassarsi in Toscana, non a soffrire in tribuna) ormai è un ricordo sfumato. Ma le colpe sono anche di un centrocampo abbastanza grigio: Kuzmanovic si è preoccupato di frenare Birsa più che di costruire, Badu latitante, Pasquale a sinistra ha faticato. La conclusione di De Canio: «Non importa essere belli». SOLIDO Chievo catenacciaro, quindi? Beh, non esageriamo. Ha concesso il minimo e allungato la serie positiva: 11 punti in 5 partite e un solo gol subito. Ha fatto anche poco: solo col Milan aveva tirato meno in porta. Maran ammette di aver sofferto sulle fasce, ma la sua squadra ha dato l’impressione di rischiare il minimo, cercando e trovando i tempi giusti per controllare la partita. Nel finale, con l’uomo in più, avrebbe potuto cercare il k.o., ma ci ha rinunciato in fretta, perché è arrivata l’espulsione di Meggiorini (fallo su Fernandes lanciato in contropiede). Giusto così, in una partita bloccata dovevano finire in parità anche i rossi“.