“Doveva essere la partita del rilancio e invece è stata la gara cha ha avvicinato il Palermo ancora di più alla Serie B. L’interrogativo imperante in città all’indomani del pari con l’Atalanta è se in panchina sia tornato Ballardini oppure «Zampardini». Perché la delusione di chi allo stadio mercoledì sera non è potuto esserci è cocente soprattutto per le scelte iniziali del tecnico. Sui social e sui muri dei tifosi si sprecano i commenti su una formazione «dettata dal presidente». E’ vero che col senno di poi trarre conclusioni è sempre più facile, però escludere dall’inizio Gilardino nella sfida cruciale in chiave salvezza è suonato come un’imposizione arrivata dall’alto. A beneficio di chi, poi, in termini di esperienza e di gol è lontano anni luce dall’attaccante di Biella. Djurdjevic e Trajkosvki insieme, quest’anno, hanno segnato la metà dei gol del campione del mondo, che con 8 reti è il capocannoniere della squadra, oltre a essere l’unico attaccante vero in organico. AUTOLESIONISMO I numeri e gli anni giocati in Serie A dovrebbero contare qualcosa. Invece, a una squadra già giovane di suo, si tolgono anche i pochi elementi di esperienza. E’ come se Sarri nella sfida decisiva per lo scudetto del Napoli contro la Juventus non avesse schierato Higuain. Non è detto che con Gila in campo dall’inizio il Palermo avrebbe vinto. Regalare però un tempo agli avversari è sembrato autolesionistico, soprattutto perché nei primi 45’ i rosanero, rigore a parte, non hanno mai tirato in porta. Considerato poi il cambio di marcia del Palermo con gli innesti di Gilardino e Quaison, il rammarico di non avere iniziato con loro al posto degli evanescenti Trajkovski e Djurdjevic è enorme. Se poi il tecnico prova determinati uomini in allenamento e in partita se ne vedono altri, il sospetto che nel frattempo ci sia un’ingerenza dall’alto è forte. E’ stato il refrein di una stagione in cui i tecnici si sono più prodigati ad assecondare il presidente (un po’ meno Iachini) piuttosto che utilizzare i giocatori più idonei alle situazioni. PUPILLI PRESIDENZIALI Il discorso si allarga ad altri elementi come Jajalo e Struna. Lo sloveno si è riabilitato solo con la rete del 22: prima aveva affossato il Palermo con un fallo da rigore scellerato, oltre a non riuscire mai a prendere le misure a Gomez. Mentre il croato oltre che portare acqua non riesce a fare. Resta da capire se Ballardini ci crede veramente quando dice di avere visto Djurdjevic più carico di Gilardino, a meno che la spaccatura con la squadra avvenuta a gennaio non si porti dietro delle scorie. Se la gara si fosse giocata a porte aperte la prima bordata di fischi sarebbe arrivata alla lettura della formazione. Ora c’è la sfida a Frosinone. Le residue chance per il Palermo di restare in A passeranno dagli uomini che scenderanno in campo“. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.