“Negli ultimi tre anni sono stati spesi 1,1 miliardi di dollari per le commissioni agli agenti nell’ambito dei trasferimenti dei calciatori. Basta questa cifra per rendere l’idea di un fenomeno che ha assunto proporzioni allarmanti. Perché quegli 1,1 miliardi di dollari sono finiti fuori dal sistema calcio, senza alcun reinvestimento interno: dalle casse delle società alle tasche degli intermediari. E stiamo parlando solo di trasferimenti internazionali, quelli monitorati dalla Fifa attraverso il TMS (Transfer Matching System) che obbliga i club a fornire informazioni riguardanti gli intermediari utilizzati per le operazioni di compravendita con l’estero. Il 19,7% di tali operazioni, a partire dal 2013, è avvenuto alla presenza di almeno un mediatore, e la percentuale sale al 47,9% nel caso dei trasferimenti a pagamento. Uno su due, insomma. ITALIA SECONDA Tra gli effetti negativi della globalizzazione del calcio c’è proprio il sottobosco del mercato, tra triangolazioni per eludere il Fisco, proprietà dei cartellini in mano alle cosiddette terze parti, personaggi in grado di influenzare le scelte di un club facendo leva sul fatto che i giocatori, in questa Borsa senza regole, sono un po’ come titoli finanziari. In un simile scenario il nostro Paese è tra quelli maggiormente esposti. Lo certificano pure i numeri dell’ultimo report della Fifa: tra il 2013 e il 2016, solo per i trasferimenti internazionali, in Italia sono stati spesi 256 milioni di dollari in commissioni per gli intermediari, di cui 200 da parte dei club acquirenti e 56 da parte di chi vende. Solo in Inghilterra si è speso di più, 381 milioni di dollari, a fronte però di movimentazioni di mercato molto più massicce, grazie ai
ricchi diritti tv della Premier League. Impressiona, soprattutto, il divario col resto d’Europa: la Germania spende 96 milioni, la Spagna 90, la Francia 28. Se poi includiamo tutte le operazioni, anche quelle nazionali, le nostre stime indicano in oltre 100 milioni di euro i costi annui per gli intermediari da parte dei club di Serie A. RAIOLA RICCO Negli ultimi anni è stata la Roma a spendere più di tutte (52 milioni tra il 2011 e il 2015) ma in questa stagione verrà superata dalla Juventus. La cessione di Pogba è paradigmatica: il Manchester United ha pagato la cifrarecord di 105 milioni (più 5 di bonus) ma ben 27 sono andati a Raiola, in base a un accordo preesistente che prevedeva per l’agente una provvigione di 18 milioni se il francese fosse stato ceduto per meno di 90 milioni, fino a un massimo di 27. Quel patto stretto a suo tempo col procuratore rientrava in una sorta di scommessa condivisa che nel 2012 portò l’allora 19enne ad abbandonare Manchester a parametro zero e a scegliere la Juve. «In questo affare – ha raccontato Raiola al Financial Times – la Juve non era l’unica titolare dei diritti del giocatore». Posto che le TPO (third party ownership), cioè la proprietà delle terze parti, sono state bandite dalla Fifa solo nel 2015, non v’è dubbio che la Juventus avesse la piena proprietà del cartellino di Pogba. Spettava tuttavia a Raiola una percentuale sulla futura rivendita, che all’epoca nessuno immaginava così remunerativa. PRASSI COMUNE Un sistema, quello della pretesa di diritti economici a valere sul futuro, che si è diffuso a dismisura su scala globale, di pari passo con l’invasione dei fondi d’investimento. Tanto per restare in Italia, l’inchiesta «Football Leaks» ha svelato l’esistenza di una clausola contrattuale nell’ambito del passaggio di Iturbe dal Verona alla Roma, secondo cui i giallorossi dovrebbero versare il 20% del guadagno da una futura rivendita alla Lastcard, società rappresentata dall’agente Mascardi. Il Palermo e il procuratore Simonian sono finiti in tribunale per il trasferimento di Pastore al Psg nel 2011. Nel bilancio al 30 giugno 2012 il club rosanero, grazie alla cessione di 39,8 milioni, iscrisse una plusvalenza di 29 milioni ma dovette appostare, tra i costi, ben 15 milioni, come stabilito in sede di conciliazione giudiziale a titolo di percentuale sulla vendita. Il bis, nel bilancio 201415, per Dybala: il Palermo ha beneficiato di una plusvalenza di 27,6 milioni grazie alla cessione alla Juventus, ma ha pagato 4 milioni di commissione alla Calcio Sudamerica Llc. A ogni modo, il ruolo dei procuratori nel calcio è sempre più pesante. «Ci sono persone capaci e altre che non lo sono – chiosa Giovanni Carnevali, a.d. del Sassuolo, intervenuto a La Politica nel Pallone . Sicuramente quasi tutte le società sono in balia dei procuratori e dobbiamo vere la forza di poter controbattere»”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.