“Da quando nel 2010 ai Globe Soccer Awards è stato creato il premio per il miglior agente del mondo, l’ha vinto sempre Jorge Mendes. Il primo procuratore per il quale è stato coniato il termine «super agent». Uno che secondo la rivista Forbes ha chiuso il 2015 con guadagni per 85 milioni di dollari. Con Mendes i rapporti nel calcio hanno iniziato a rovesciarsi, il potere a passare dalle mani dei presidenti a quelle d’intermediari in grado di fare da talent scout, occuparsi della gestione dell’immagine e delle finanze dei giocatori, influire sulle strategie sportive ed economiche dei club. FOOTBALL LEAKS Oggi l’impero Mendes è nel mirino dell’inchiesta nata dal passaggio di documenti riservati operata dal sito «Football Leaks» a un consorzio di 12 testate europee guidate dal tedesco Der Spiegel nei quali si descrive minuziosamente la rete di società offshore creata per la gestione del patrimonio dei giocatori. Da Gestifute, la società di Mendes, s’insiste sul fatto che non siano stati gestione dell’immagine e delle finanze dei giocatori, influire sulle strategie sportive ed economiche dei club. FOOTBALL LEAKS Oggi l’impero Mendes è nel mirino dell’inchiesta nata dal passaggio di documenti riservati operata dal sito «Football Leaks» a un consorzio di 12 testate europee guidate dal tedesco Der Spiegel nei quali si descrive minuziosamente la rete di società offshore creata per la gestione del patrimonio dei giocatori. Da Gestifute, la società di Mendes, s’insiste sul fatto che non siano stati commessi reati di sorta e si mostra grande tranquillità. Di Football Leaks parliamo più dettagliatamente a parte, qui ci concentriamo sull’attività di Mendes. UMILI ORIGINI Il portoghese non si è mai spaventato di fronte al lavoro. Già da bambino aiutava la madre a vendere cappelli sulla spiaggia, e non ha mai smesso: il negozio di video e la discoteca mentre provava ancora anche a giocare a calcio, poi la svolta ai 30 anni con la famosa visita di Nuno Espirito Santo, portiere che sognava di andare al Porto. Era il 1996: Jorge lo portò al Deportivo La Coruña che era più vicino a Caminha dove aveva la disco e da lì non si è più guardato indietro. La lotta vinta contro il gigante José Veiga, al tempo numero uno indiscusso del mercato portoghese, la coltivazione di Cristiano Ronaldo, il colpo Mourinho e il resto è storia. DAL CHELSEA ALLO UNITED Nel corso degli anni le aree d’influenza di Mendes si sono ampliate e sono mutate. In Inghilterra oggi l’epicentro è il Manchester United: Jorge ha sempre avuto un grande rapporto con Sir Alex Ferguson e lo sbarco a Old Trafford di Mou ha rinsaldato la collaborazione. Ovviamente con la cacciata di Josè da parte di Abramovich un anno fa si è raffreddato il feeling col Chelsea, primo grande amore inglese del «super agent». Love story iniziata nel 2004, anno della svolta: Mou vince la Champions col Porto, Mendes riesce ad agganciarlo e lo porta a Stamford Bridge con Carvalho, Ferreira, Tiago e Maniche. Un poker d’oro. Al Chelsea c’è Peter Kenyon, dirigente conosciuto l’anno prima per il trasferimento di Ronaldo allo United. L’amicizia crescerà e i due entreranno in società per occuparsi soprattutto di fondi d’investimento e TPO, la famigerata «Third Party Ownership», la proprietà dei cartellini dei giocatori messa fuorilegge dalla Fifa e ritenuta da Mendes parte fondamentale nel processo di crescita di club di profilo economico medio. Sempre in Inghilterra c’è il Wolverhampton, acquistato dal colosso cinese Fosun che ha anche comprato una significativa quota di Gestifute proprio per cercare di estendere il proprio raggio d’azione sul calcio europeo. DI CASA A MADRID In Spagna Mendes ha grandissimi rapporti con i club di Madrid: Florentino Perez e Miguel Angel Gil sono amici di vecchia data. Poi c’è il Valencia, da un paio di anni nelle mani di Peter Lim: magnate di Singapore, amico personale di Jorge e acquirente nel 2015 dei diritti d’immagine di Ronaldo per il mercato asiatico. L’influenza di Mendes a Valencia è calata quando l’allenatore da lui scelto, il suo primo cliente Nuno, è stato cacciato ma ora, soprattutto in vista delle impellenti esigenze di mercato della squadra di Prandelli, è di nuovo in ascesa. ITALIA MENO ALLETTANTE Nel resto d’Europa va citata la grande relazione col Monaco, dove Mendes ha ancora Falcao, Moutinho e Fabinho, col Psg per la relazione diretta col numero uno Nasser e ovviamente il Portogallo: il Benfica e il Porto restano nell’area d’influenza del super agente mentre ne è recentemente uscito lo Sporting, e infatti Mendes ha perso le procure di Joao Mario, Adrien Silva e William Carvalho. In Italia c’era stato l’interesse per l’acquisto del Milan nella cordata di Peter Lim e i rapporti sono buoni tanto con Agnelli come con Ausilio e Galliani però il giro d’affari della Serie A, meno florido che altrove, al momento rende il nostro mercato meno allettante per il portoghese. TANTO SOLE Al panorama non possono mancare gli Stati Uniti: qui Mendes ha rapporti con il colosso della rappresentazione nel mondo dello spettacolo, la CAA che oltre ad occuparsi di 3400 clienti tra i quali George Clooney e Tom Cruise gestisce l’immagine di Ronaldo e Mou negli Usa. Dalla Cina all’America, sull’impero di Mendes non tramonta mai il sole”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.