“Superagenti, intermediari, consulenti: si possono chiamare in molti modi perché molti sono diventati i loro compiti. Non più soltanto quelli di rappresentare gli interessi dei calciatori della loro scuderia. In ogni trattativa di altissimo livello, il loro nome in qualche modo spunta sempre. Sono i Signori del pallone, un gruppo di «oligarchi» che manovrano i fili di tutte le trattative milionarie del calciomercato. A volte si fanno la guerra, più spesso intrecciano i propri interessi. PINI REX Il tirannosaurus rex, vertice della catena alimentare pallonara, è Jorge Mendes, ma non è il solo squalo della vasca. In principio fu Pini Zahavi, ex giornalista sportivo israeliano, che a fine Anni Settanta si introdusse nel mondo inglese, costruì il proprio impero e condusse l’operazionechiave nel 2003: fu lui a «pilotare» l’acquisto del Chelsea da parte di Roman Abramovich, conosciuto qualche anno prima, spostando l’interesse del magnate russo dal Manchester United – visitarono insieme il centro di Carrington – al club londinese. Da allora, Zahavi ha allungato le proprie mani un po’ ovunque: se Neymar dovesse sbarcare in Premier, da qualche parte leggerete il suo nome. Da quelle parti è una potenza – anche se meno noto da noi – lo Stellar Group di Jonathan Barnett: Bale al Real Madrid è roba sua, tanto per dire. RAIOLA E BRANCHINI Conosciutissimo è invece Mino Raiola, forse il profilo più simile a Jorge Mendes. L’agente italoolandese è un maestro nel muovere i suoi assistiti, guadagnandoci sopra pesantemente: Pogba, Ibrahimovic, Mkhitaryan, Balotelli, Matuidi sono i suoi «titoli» più remunerativi, Donnarumma e Kean i «futures» più solidi. Raiola non è tipo da lavorare nell’ombra, anzi: quando conduce le sue trattative, la sua faccia spunta ovunque. Non sono le squadre a scegliere i suoi giocatori, è lui a scegliere le squadre per i suoi. Un altro italiano top e ben prima che sulla scena apparisse Raiola è Giovanni Branchini, storico procuratore ma anche intermediario ante litteram: portò Ronaldo il Fenomeno in Italia, in anni recenti ha curato il passaggio di Guardiola e Ancelotti al Bayern Monaco e di Kroos al Real Madrid, visto che ha un rapporto privilegiato con il club bavarese. Funziona spesso così, con i superagenti: contano (anche) le competenze territoriali. KIA E I CINESI A proposito, è molto estesa la rete di Kia Joorabchian. Kia è cresciuto sotto l’ala di Pini Zahavi (come Nelio Lucas, CEO di Doyen Sports, altro soggetto di primissimo piano) e, per intenderci, è lo stesso che fu fotografato con Tevez e Galliani intorno a Capodanno 2012. Prima che Carlitos, portato in Europa da Joorabchian in coppia con Mascherano in un’operazione ai tempi molto discussa, finisse alla Juve. Kia ha molti ruoli, con l’arrivo di Suning ne ha assunto uno da protagonista nell’Inter: ha condotto il trasferimento di Joao Mario, da lui rappresentato e che lui stesso (insieme proprio a Zahavi) ha trattato con lo Sporting Lisbona. I ruoli spesso si confondono, anche per «competenze territoriali». Agenti, intermediari, consulenti. O forse, più semplicemente, broker finanziari in un calcio sempre più industria.”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.