Gazzetta dello Sport: “L’Italia ha un rebus in mezzo: Thiago Motta è già decisivo. Conte deve cambiare a centrocampo. Il «parigino» e Parolo titolari?”

“L’Europeo dell’Italia è ufficialmente problematico, intricato, tormentato. Quindi forse perfetto, perché gli italiani sono un popolo strano: quando sono tranquilli se ne approfittano (e deludono), quando sembrano spacciati lottano (e sorprendono). Wilmots mette pressione, dice che perdere all’esordio sarebbe un dramma, ma è difficile che l’Italia 2016 sottovaluti un avversario. Il centrocampo è la chiave del ragionamento perché il Belgio ha Nainggolan, Dembelé, Witsel, Fellaini mentre l’Italia ha appena perso per infortunio Marchisio e Verratti. Siamo a un mezzo paradosso. Il nostro uomo chiave, difensori a parte, può essere Thiago Motta, che nel biennio ha giocato due partite, entrambe a marzo: 90 minuti con la Spagna, 68 con la Germania. Nei venti mesi precedenti, mai visto con una maglia azzurra che non avesse una Tour Eiffel stilizzata all’altezza del cuore. ALCHIMIE Thiago Motta è un simbolo dell’Italia in ristrutturazione. A cinque giorni dalle convocazioni per lo stage, le certezze sono ridotte. Una è questa: l’Italia sarà una squadra di lotta. Conte aveva in testa un 3­4­3 con Verratti&Marchisio a ispirarla, ma reggendo l’impatto. Difficile provare una replica con Thiago Motta e Parolo, soprattutto contro le grandi: rischieremmo di andare in difficoltà in mezzo, soffrire gli inserimenti, proteggere poco la difesa. Il 3­5­2 è meno attraente ma dà più garanzie. La difesa si muove insieme anche nel sonno: Buffon­Barzagli­BonucciChiellini è una filastrocca imparata alla Juventus e replicabile in azzurro. Il 4­4­2 è la variazione più naturale e Darmian l’esterno tatticamente più importante. Come Evra alla Juve può alzarsi e abbassarsi, restare sulla linea dei centrocampisti in possesso e abbassarsi quando l’Italia si difende. Matteo però ha poche alternative, come pochi sono i ricambi di sicurezza in mezzo. Torniamo lì, a centrocampo. CHI CHIAMA? Situazione all’11 maggio. Thiago Motta è a rischio infortuni, come Chiellini, ma ci sarà. Parolo, Florenzi, Candreva e Giaccherini non si discutono. Gli ultimi nomi sono tre punti di domanda con pallone. De Rossi darebbe personalità e duttilità ­ può fare il difensore ­ ma va testato fisicamente: probabile abbiano un peso importante i tre giorni di stage (18­ 21 maggio). Pirlo viene da nove mesi in Mls, campionato fisico ma poco allenante per ritmo, tattica, situazioni di gioco: rischia, come gli altri. La stagione di Soriano è stata discreta, Bernardeschi è un esterno, Montolivo ha una chance nonostante un 2015­16 non sufficiente. I giovani sono alla finestra ­ Sturaro, Baselli, Benassi, uno potrebbe farcela ­ come Bonaventura. Chiude Jorginho: il campionato lo propone, ma non è esattamente il play preferito dal c.t. perché gioca molto sul «corto» e usa poco lanci e inserimenti. ATTACCO Conte ci pensa, valuta e ascolta le autocandidature. L’ultima, ieri, di Immobile perché in questa Italia in formazione c’è anche da scegliere l’attacco: «Ci voglio credere. So che Conte mi segue». Lo segue, come Pellè, Eder e Zaza (sicuri), Insigne, Okaka, Belotti e Giovinco (incerti). Poi occhio alle sorprese: lo Zenit ha annunciato la preconvocazione di Criscito, al Sunderland sono arrivate le chiamate per lo stage di Borini e Mannone. Borini è un attaccante di movimento, che Conte apprezza, Mannone sta salvando la squadra con le sue parate. Il rebus è sempre più da esperti. Anche Conte, se oggi dovesse scrivere su un foglio i 23 dell’Europeo, ci metterebbe un sacco di tempo”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.