Gazzetta dello Sport: “L’intervento di Toni: «Da capocannoniere dico che Belotti può arrivare a 30!»”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un pezzo intermaente scritto da Luca Toni in merito ad Andrea Belotti: “Alla fine del campionato mancano ancora 11 giornate, e Andrea Belotti ha già segnato gli stessi gol, 22, che due anni fa mi bastarono per vincere il titolo di capocannoniere, assieme a Icardi. Se continua con questi ritmi, nessun record gli è precluso: può battere anche i miei 31 gol del 2006, quando vinsi la classifica marcatori con la Fiorentina. Sono molto contento, Andrea è un ragazzo eccezionale: sono felice per lui perché, nonostante questa crescita, vuole sempre migliorarsi. Ed è un bene per tutto il nostro calcio che un italiano sia tornato a fare tanti gol. Dico che può arrivare a 30 perché è forte, e perché è in una squadra che gioca per lui: è fortunato ad avere due esterni che gli danno una mano. Certo, per arrivarci ci sarà bisogno anche di un po’ di fortuna e che stia sempre bene fisicamente. A oggi, è senza dubbio l’attaccante più forte del campionato. Io e lui non abbiamo caratteristiche simili, ma un aspetto del modo di giocare sì: mi rivedo in lui nella rabbia e nella ricerca di fare gol in tutte le maniere. Per segnare tanto, bisogna fare anche i gol sporchi, e lui li fa. E poi abbiamo anche un’esultanza simile, con la mano e la testa: io la passavo vicino l’orecchio, lui fa la cresta del gallo. A 23 anni non ero ai suoi livelli: giocavo a Vicenza, ero al mio primo anno di Serie A mentre Andrea è al terzo. E ha già questa caratteristica di cercare il gol in tutti i modi, che aumenta sempre più quando capisci quanto è bello segnare. Lui ha bruciato le tappe, e ha visto lievitare incredibilmente il
suo valore di mercato: i 100 milioni di clausola mi sembrano comunque tanti, per un ragazzo che ha iniziato da poco a fare così tanti gol. Ora può valerne 30, ma magari il prezzo potrebbe raddoppiare se tra un paio d’anni confermerà questi numeri. Ha il domani nelle sue mani: l’importante è che – ma non ho dubbi, visto che lo conosco personalmente – resti umile, posato e tranquillo. Solo così potrà togliersi le soddisfazioni che merita. Per il prossimo futuro, è logico che il Torino riceverà le offerte di grandi club: bisognerà vedere cosa avrà intenzione di fare la società, se mettere su una squadra ancora più competitiva, costruita su Belotti e sui suoi gol. È normale che uno come lui possa avere in testa di fare il salto in una grande squadra, ma fare il salto non sarà tanto arrivare in un top club, quanto imporsi. Può arrivare a 30 e vincere il titolo di capocannoniere, anche se la concorrenza è agguerritissima: Icardi a parte, molto dipenderà dalle squadre di Higuain e Dzeko, magari andranno avanti nelle coppe e la cosa potrebbe limitarne l’utilizzo in campionato. Il titolo di capocannoniere non porta trofei, ma è bello vincerlo: ti fa rimanere nell’albo d’oro ed è un riconoscimento al tuo lavoro e a quello della società, soprattutto se è un club che, come il Toro, non lotta per lo scudetto. Io l’ho vinto in Germania con il Bayern in cui giocava Klose, con la Fiorentina in cui ero il principale terminale offensivo e con il Verona a 38 anni: ricordo questi successi con enorme soddisfazione. E spero che lo stesso possa fare Belotti, con l’auspicio che rappresenti la punta di un movimento di giovani italiani capace di tornare a competere nelle grandi competizioni. Avere un centravanti così è certamente un bel punto di ripartenza”.