“Disperazione Empoli: è Serie B. Dignità Palermo: l’onore è salvo. Il verdetto del Barbera è ineccepibile. In fondo alla sfida dei veleni, i rosanero già retrocessi si congedano dal loro pubblico con un acuto intriso di orgoglio, mentre la squadra di Martusciello non riesce a restare sul treno della salvezza e versa lacrime amare recitando fino a notte fonda un doveroso mea culpa. In perfetto stile da film americano, i toscani provano ad aggrapparsi con la punta delle dita all’ultimo vagone, ma i colpi a distanza del Crotone lo fanno precipitare nel dramma della retrocessione a mille chilometri da casa, in una notte che nessuno avrebbe potuto immaginare fino a qualche settimana fa. PARACADUTE E SOSPETTI Eppure nella gara dei mille sospetti e addirittura del rischio combine secondo i soliti complottisti (i siciliani retrocessi avrebbero dovuto favorire la salvezza dei toscani in modo da percepire oltre ai 25 milioni di paracadute già garantiti anche gli altri 15 restanti in caso di mancata promozione nel prossimo campionato di B), il campo scrive alla fine una sua sentenza chiara: Diamanti, in odor di trasferimento all’Empoli (si vocifera…), respinge al mittente i sospetti e gioca una gran partita, il portiere Fulignati tifoso dell’Empoli – para tutto e le due squadre dall’inizio alla fine se le danno di santa ragione. E sono Nestorovski e Bruno Henrique i belli di notte. CHE AMAREZZA Sotto l’altra metà del cielo, l’Empoli è causa del suo male e nell’atto conclusivo è coerente con il suo assurdo trend del 2017, dettato dalla cessione di Saponara e da una coperta tattica corta cui nessuno è riuscito a fornire la stoffa che mancava: 4 mesi fa era a +11 sul Crotone, all’ultima curva il sorpasso. E al Barbera gli ospiti non mostrano nemmeno la cattiveria agonistica adeguata. Al 12’ della ripresa Maccarone spreca davanti a Fulignati, poi Krunic colpisce il palo: i gol mangiati sono la fotografia del match dei toscani e il preludio all’amaro finale. Non bastano il graffio dello stesso Krunic e l’ultimo assalto di Bellusci dopo le due sberle inferte dal Palermo: troppo tardi. Si compie così un suicidio sportivo in piena regola: dopo 3 anni, i toscani ritornano in B. Giù la testa.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.