«Sabato mattina mio figlio Mathias mi ha chiesto di segnare, esultando sotto la tribuna con un balletto in suo onore». Detto, fatto. Mario Alberto Santana ha scelto la maniera più spettacolare per mantenere la promessa. Un golazo da cineteca contro l’AlbinoLeffe. «Ho visto arrivare il cross dalla destra e ho provato il colpo di tacco – dice il centrocampista della Pro Patria –. Di solito la palla finisce chissà dove, invece si è infilata all’incrocio. E’ stato il gol più bello della mia carriera. Il più importante? Il rigore che con la Fiorentina ci permise di eliminare l’Everton in Europa League nel 2008». LA SCELTA BUSTOCCA A vederlo sui campi di Lega Pro dopo i tanti anni in Serie A fa un effetto strano. I suoi dribbling rimangono ubriacanti per gli avversari e ci si chiede come mai sia finito in terza serie: «Sono rimasto svincolato in estate dopo aver centrato la promozione in A con il Frosinone. Molti club pensavano avessi problemi fisici e il periodo vissuto da fuorirosa al Genoa l’anno scorso non mi ha aiutato. Mi aveva cercato Crespo per portarmi al Modena, ma poi la trattativa non è decollata. La Pro Patria mi ha corteggiato per un mese e mezzo. Conosco il capitano Michele Ferri dai tempi del Palermo: lui e il presidente Nitti mi hanno martellato tutti i giorni. Il presidente mi ha convinto con la sua determinazione e serietà». Anche il feeling con il tecnico Pala è stato immediato: «Mi ricorda Prandelli nella filosofia di gioco e nella gestione del gruppo». Idee chiare e pensiero veloce. Come in campo anche nelle dichiarazioni il fantasista argentino ama stupire e non si nasconde: «La classifica è complicata, ma la squadra sta facendo bene. Nella rimonta salvezza ci credo, sarebbe un’impresa fantastica. Con un po’ di fortuna possiamo farcela, quella che ci è mancata sabato con l’AlbinoLeffe: solo in Italia gli arbitri ti annullano tre reti. In estate mi piacerebbe tornare in Serie A per far ricredere chi mi considerava a fine carriera. Sto bene fisicamente e posso ancora, tranquillamente, fare la differenza anche in categorie più importanti». NO SOCIAL Un talento fuori dal comune così come le abitudini fuori dal campo: «Sono all’antica, un uomo del Novecento. Uso pochissimo il telefonino e non sono iscritto a nessun social network. Facebook, Twitter e Instagram non mi attirano, preferisco fare una passeggiata in centro e una chiacchierata faccia a faccia piuttosto che in chat. Adesso mi hanno raggiunto i miei figli dall’Argentina e il tempo libero lo dedico a loro. Hobby? Andare al cinema a guardare i cartoni animati: con la scusa di portare i bimbi, ne approfitto per guardarli anche io». I sorrisi e le magie di Santana hanno riacceso le speranze di una città intesa. Busto si aggrappa a lui per evitare la D”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.