“Il ragazzo che giocava nell’oratorio di Gorlago, provincia di Bergamo, vale quasi quanto il trasferimento più costoso nella storia del calcio: 100 milioni, 5 in meno del passaggiorecord di Pogba dalla Juventus al Manchester United. Un’estate dopo Torino potrebbe tornare a essere l’epicentro del supermarket globale. Beninteso, i 100 milioni di cui sopra sono l’ammontare della clausola, valida solo per l’estero, che è stata il frutto del patto tra il club e il calciatore. L’Italia è zona franca, e questo può essere un freno o un volano a un’eventuale trattativa che poggi su cifre più basse. Quisquilie. La sostanza è che Andrea Belotti è esploso così in fretta da conquistare di diritto il ruolo di attore protagonista di quel sorprendente film che sta vivendo il calcio italiano: un Rinascimento coltivato con i giovani talenti, proprio nell’era della crisi economica e del conseguente crollo di competitività internazionale del nostro movimento. RISCHIO TAGLIO Adesso che è mister 100 milioni a soli 23 anni, il flashback della sua carriera appare ancor più sensazionale. Solo tre anni fa Belotti stazionava in B con il Palermo, dopo la trafila giovanile e i primi passi da professionista nell’AlbinoLeffe (2 gol in B nel 201112, 12 in Prima divisione nel 201213). Proprio quell’AlbinoLeffe che inizialmente lo accolse nel suo vivaio facendogli dimenticare la bocciatura dell’Atalanta e che poi stava per tagliarlo nel passaggio da Giovanissimi ad Allievi. Le cosiddette sliding doors. Nell’estate 2013 il passaggio in Sicilia, appunto al Palermo: prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino (prima rata di appena 2,5 milioni) per una valutazione complessiva di 6 milioni. DEBUTTO IN SERIE A Nella prima annata in rosanero segna 10 reti in B e si merita il riscatto da parte del Palermo, oltre all’approdo nel massimo campionato: timbra tutte le partite in A (29 su 38 dalla panchina) e realizza 6 gol. Nell’estate 2015 ecco il Toro, che lo preleva a titolo definitivo per 8,4 milioni. Un inizio faticoso. E una prima stagione in granata che viene archiviata in crescendo: male all’andata, benissimo al ritorno, bottino finale di 12 reti, tanto da meritarsi le avance dell’Arsenal (con assegno pronto da 35 milioni), respinte dal presidente Cairo. Belotti piace sempre di più, si sbatte con uno spirito di abnegazione fuori dal comune, non fallisce mai l’appuntamento col gol in area di rigore, è sempre più un centravanti moderno. La stagione 201617 lo santifica fuoriclasse. Al Torino e in Nazionale, dove debutta col nuovo ciclo del c.t. Ventura. Parlano i numeri per lui: 26 reti in 35 partite nell’ultimo campionato (terzo posto nella classifica dei marcatori alle spalle di Dzeko e Mertens), 2 gol in 3 gare di Coppa Italia e 3 marcature in 8 presenze in azzurro. Tutto quanto in quest’ultima, fantastica annata. PRESTO SPOSI Ogni cosa sta avvenendo così in fretta nella vita del Gallo. Tra una settimana esatta, in Sicilia, il matrimonio con Giorgia, la fidanzata conosciuta nel 2014, ai tempi della militanza nel Palermo. E poi ci sarà da cavalcare la speranza azzurra per la ribalta del Mondiale 2018 in Russia. Nel mezzo un’estate di campagna trasferimenti che già nel preludio sta riservando all’attaccante granata i riflettori principali. Il golden boy del calcio italiano, tutto casa e chiesa, che tifava Milan e adorava Shevchenko, è corteggiato con insistenza dalla squadra del cuore. Le vie del mercato sono infinite ma una cosa è certa: Belotti non ha paura del grande salto”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.