“Non tutti i mali vengono per nuocere. Nessun proverbio può calzare meglio per il Palermo che proprio qualche anno fa in B ha lanciato giocatori come Dybala, Belotti, Vazquez, vincendo a mani basse un campionato che è stato molto formativo per i giovani che componevano quella squadra. La consacrazione di Dybala che disputerà una finale di Champions League è avvenuto proprio attraverso quell’esperienza in B. Così come Vazquez, che l’anno della retrocessione era in prestito, ma poi è rinato nel campionato cadetto, per quanto non fosse un ragazzino. Dal mio punto di vista, posso dire che negli anni trascorsi a Trapani ho fatto grandi risultati arrivando ai playoff per la B portando in squadra giovani, e da lì sono venuti fuori elementi come Materazzi, Vasari, Galeoto, Tedesco e Italiano. Ma anche l’esperienza del “Palermo dei picciotti” in B e la mia personale da giocatore che mi ha visto già a 17 anni giocare con i rosanero, mi fa dire che il futuro di questa squadra deve passare dalla valorizzazione dei giovani, sia quelli che ha in organico, sia di quelli della Cantera, partendo da una base solida e di esperienza nella quale inserire anche quelli mandati in prestito. Questo mix risulterà determinante per tornare in A e per creare plusvalenze importanti per le casse societarie.
L’altro aspetto fondamentale sarà l’ambiente, perché quando Palermo si entusiasma la squadra decolla. Questo è il mio pensiero sia in caso di cambio proprietà, sia di permanenza dell’attuale. Sarà fondamentale avere un’ossatura certa, come detto, e partire da un reparto difensivo ermetico, perché la B è lunga e logorante sul piano energetico e psicofisico. Nel mio Palermo in B avevo i giovani, ma anche gente che li guidava con la loro esperienza come Berti in porta, Biffi e Ferrara in difesa, Iachini a metà campo e Scarafoni in attacco. Quella squadra è stata anche prima in classifica ed è andata vicina alla A. Il Palermo se si doterà di una struttura portante di garanzia potrà contare e lanciare i tanti giovani che si sono avvicinati nelle ultime stagioni alla prima squadra. Un patrimonio che andrebbe tutelato e non disperso. Oltre sugli elementi navigati e motivati dell’attuale rosa, punterei sull’entusiasmo dei giovani, molti dei quali hanno già campionati di B alle spalle, penso a La Gumina, Bentivegna ed Embalo. Non trascurerei Fulignati, Pezzella, Lo Faso, Balogh e Sallai.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.