Gazzetta dello Sport: “L’analisi di Ignazio Arcoleo: «Il talento di Diamanti andava sfruttato meglio. La difesa a 3…»”
“Per fare una grande prestazione serve una squadra ben messa in campo, con una condizione fisica elevata, con buoni giocatori di livello tecnico e molto motivati. Quando una squadra di medio livello scende in campo con queste caratteristiche portate al top può mettere in difficoltà qualsiasi avversario di livello superiore che può palesare, nella giornata, alcune carenze. La partita con la Fiorentina ne è la chiara dimostrazione. Il Palermo ben messo in campo con una motivazione maggiore, dopo la brutta batosta con la Lazio, ha avuto la meglio su un avversario di caratura superiore. Poi c’è il modulo che dipende dalla valutazione che un allenatore fa in base alle risposte dei giocatori. Le differenze tra un sistema di gioco con la difesa a tre e la difesa a quattro, sono minime. Con i quattro difensori, uno dei terzini si deve alzare sulla linea dei mediani per lo sviluppo della manovra, ma dietro sono sempre tre sulla linea difensiva, coadiuvati anche da un centrocampista. Quando il tecnico riconosce che non c’è la giusta disciplina nelle chiusure preventive perché non viene rispettata l’equazione spaziotempo, semplifica giocando con la difesa a tre, con gli esterni che offendono ma vanno anche a comporre la linea arretrata che diventa a 5. Nella sostanza cambia poco, però, i giocatori vanno incontro a meno errori in copertura. Con la difesa a tre, però, occorrono elementi di grande dinamismo e tecnica che tengano la palla in avanti per fare salire gli esterni. E quindi di un trequartista che detti i tempi di gioco per i compagni. Il gol di Aleesami è l’esempio di questa situazione: con la palla data nello spazio con il compagno che attacca la profondità. Il valore aggiunto di un forte trequartista sta anche nei calci piazzati e Diamanti che sblocca il risultato su punizione ne è l’altro esempio. Questo modulo con certi interpreti consente di non esporsi a imbarcate di gol perché si è messi bene sulle chiusure preventive. Una maggiore perseveranza in un modulo avrebbe prodotto risultati e il Palermo sarebbe ancora in corsa per la salvezza. Troppi cambi di allenatore generano confusione. Era un gruppo buono per la salvezza e senza tutti questi cambi magari non si sarebbe perso il filo conduttore. Diamanti è un grande fantasista, deve stare bene, ma anche essere messo nelle condizioni di esprimere il talento”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.