“Un bellissimo albero di Natale, con addobbi bianchi e rosa, è il simbolo di una partita molto divertente che, pur essendo finita pari, ha lasciato tutti soddisfatti, anche se con una discreta dose di recriminazioni. Avrebbe potuto vincere il Palermo, andato in vantaggio e pronto a mostrare tutto il suo tasso tecnico eccelso, ma i tre punti sarebbero potuti andare anche a uno Spezia gagliardo, capace di sopperire alle pesanti assenze e pronto a rispondere colpo su colpo alla capolista. Nessuno ha vinto? Diamo il merito ai due portieri, entrambi di livello superiore.
LA MANO DI MARINO Pasquale Marino è un tecnico raffinato e il suo lavoro paga. Senza il tridente titolare composto da Bidaoui, Galabinov e Okereke, lo Spezia ha comunque fatto seguire alla perfetta organizzazione di gioco anche sostanza in zona gol. Non potendo contare su giganti in area, il gioco si è sviluppato palla a terra, in velocità, con inserimenti puntuali e tanti brividi per Brignoli, che è stato super. In particolare su Gyasi all’11’: gran palla di Bartolomei, assist di testa di De Col per il centravanti che però è stato anestetizzato dal portiere. E poi ancora altri tentativi, da fuori e da dentro l’area. Uno solo andato a segno, al 35’, a pareggiare il gol del Palermo: quello dello Spezia è stato di Capradossi, al primo centro in carriera, pronto a deviare dal limite dell’area piccola una botta di Bartolomei. Non solo, perché prima dell’intervallo Brignoli s’è dovuto superare per respingere prima il tiro ravvicinato di Gyasi e poi con un colpo di reni la successiva ribattuta di Mora. Nel secondo tempo meno occasioni, ma tante insidie per un Palermo che però ha garantito più filtro e ha retto benissimo. Pareggio è stato: il quarto per lo Spezia, che ne fa pochi ma che ha apprezzato molto questo.
LA SERIE DI STELLONE La consolazione per Stellone è che resta imbattuto e in 11 partite alla guida del Palermo ha infilato 23 punti. Certo, contro le squadre che non si chiudono e che lo attaccano la capolista si esprime meglio e davanti esalta il palleggio di Moreo e Falletti, ispirati da un sontuoso Jajalo. Il gol del vantaggio è stato un manifesto della qualità rosanero: minuto 25, azione da manuale tra Puscas, Moreo e Falletti infilatosi in un varco centrale e capace, una volta giunto davanti al portiere, di superarlo con un vellutato colpo sotto. Una rete che ha interrotto a 252’ l’imbattibilità del Picco e che il Palermo non è riuscito a difendere. Una volta raggiunto ha ripreso ad attaccare, non con offensive di massa ma ragionate e molto minacciose: se questo Palermo ha un limite, è che è stato poco concreto. L’assenza di Nestorovski (infortunio… diplomatico) un po’s ’è sentita. Ma non c’è controprova, e comunque Moreo ha offerto un’altra prova da grande. Molto bene il centrocampo, con i due mediani a fare la guerra alla pari contro i tre di casa. E sicura la difesa. Insomma, se il pareggio col Livorno era stato mal digerito,questo è andato giù molto meglio”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” che parla del match di ieri tra Spezia e Palermo terminato con un pareggio per 1-1.