“Un «picciotto» di ritorno per il nuovo Palermo di Bruno Tedino. Antonio Mazzotta ha lasciato i rosanero nel 2009, dopo aver vinto lo scudetto con la Primavera di Pergolizzi. Negli ultimi anni ha indossato tante maglie diverse, di squadre di A e B, sognando sempre di tornare un giorno protagonista con quella della sua città. Un sogno che per Mazzotta si è avverato: «Forse 9 anni fa non ero pronto per il Palermo – ammette con umiltà l’esterno sinistro arrivato a parametro zero –. Allora c’erano giocatori importanti in squadra e io non ero al loro livello. Dopo lo scudetto mi sarebbe piaciuto rimanere, ma non è stato possibile. Adesso mi sento pronto: darò il massimo partita dopo partita per questa maglia». MOTIVAZIONI Pur non lasciandosi andare a proclami roboanti, è evidente da come gli luccicano gli occhi che Mazzotta ha una carica emotiva importante da spendere in campo e questo non può che giovare ad una squadra in fase di restaurazione: «Il sogno è un esordio con vittoria, sarebbe bellissimo. Sta nascendo un bel gruppo, questi primi giorni sono stati proficui. C’è tanto da fare, è ovvio ma posso già dire che ci divertiamo e stiamo bene insieme». Mazzotta sarà il capo fila di un gruppo di ragazzi palermitani che in campo non si risparmia, non risparmia battute in dialetto, e che spera di emulare La Gumina, magari – perché no? – riuscendo ad ottenere quello che, almeno sul campo, a Nino è sfuggito: «Dispiace per come è andata l’anno scorso, ma bisogna pensare positivo. Nello spogliatoio c’è voglia di riscatto. Magari il prossimo sarà l’anno giusto. L’importante è che la squadra ambisca sempre al massimo, perché Palermo merita di stare in A, tutta la vita». FEELING CON FOSCHI A riportarlo in rosanero è stato Foschi, che prima l’ha visto crescere nelle giovanili rosanero e poi lo ha fatto esordire in A col Cesena: «Il direttore non ha dovuto convincermi –racconta Mazzotta–. Non appena il mio procuratore mi ha detto della possibilità di venire a Palermo, ho detto subito sì. Ero felice come un bambino. Non mi sono interessato più di tanto ai soldi e al contratto. Con Foschi c’è stima, è stato lui a regalarmi la possibilità di giocare in A chiamandomi a Cesena». Mazzotta ha firmato un biennale. La sua esperienza (oltre 250 partite da professionista) e il sangue palermitano ne fanno uno dei candidati naturali ad indossare la fascia da capitano se – come sembra– tutti i big della passata stagione verranno ceduti. MEGLIO A 4 Rispetto ad Aleesami, uno di quelli destinati a lasciare, Mazzotta ha caratteristiche più difensive. Si trova più a suo agio in una linea a 4, anche se in passato ha giocato anche da esterno a 5: «Non ho preferenze. Sono a disposizione del mistere darò il massimo in qualunque posizione di campo». Dal lato opposto, con ogni probabilità ci sarà Aleesandro Salvi, in arrivo dal Cittadella. Toccherà al laterale bergamasco sostituire l’altro partente, Rispoli. Se Mazzotta potesse scegliere qualcuno da portare a Palermo, opterebbe per Di Carmine del Perugia: «È uno che fa sempre gol – scherza Mazzotta –, mi piacerebbe averlo come compagno. In ogni caso, chi arriverà sarà il benvenuto. L’importante sarà l’atteggiamento: in B ci sono tanti campi difficili. Bisognerà affrontare tutti con la determinazione e la concentrazione giusta»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.