“La tattica vincente dell’Akragas? Chiudersi, piazzando anche nove uomini dietro la linea della palla. Ma quando la formazione di Rigoli riparte, riesce a correre all’impazzata, ma con metodo, guadagnando campo e bruciando gli avversari in contropiede. In tal senso la scelta del regista da parte del tecnico Moriero diventa cruciale. Agazzi e Musacci hanno anche giocato insieme, specie durante la gestione Pancaro che nel 433 doveva ovviare all’assenza del mediano destro Castiglia, infortunato (ha appena recuperato la condizione). Nel 4231 di Moriero, dunque, accanto a chi spezza il gioco (Di Cecco) c’è bisogno di un organizzatore di gioco. Il nuovo allenatore sta così pensando ad Agazzi: «Contro la Juve Stabia ha fatto bene, interpretando la fase di non possesso al meglio. Non so ancora quale sarà la scelta. Se dovesse giocare Agazzi continuerebbe a impegnarsi nelle due fasi, aiutando i compagni a coprirsi e anche ad andare avanti mettendo nelle condizioni chi si inserisce di tirare». Musacci, per quello che ha mostrato nelle partite giocate al centro degli schemi rossazzurri, è più propositivo e il 4231 diventerebbe sbilanciato se dovesse agire da regista senza attuare una fase di filtro. ALTERNATIVE Un’altra soluzione in mediana potrebbe essere il ritorno di Castiglia tra i titolari in coppia proprio con Di Cecco. Ma per il momento, il centrocampista non ha i 90’ e potrebbe entrare in corso d’opera per cambiare, se dovesse essere necessario, il passo al gioco del Catania. Lo stesso Moriero ha incoraggiato Castiglia, ma al tempo stesso vuole capire come il ragazzo arriverà al confronto. Se dovesse migliorare potrebbe avere a disposizione un tempo per dimostrare quanto vale e quanto si sia perso il Catania a causa della sua prolungata assenza”.Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.