“Prendete un portiere che non giocava da due anni e mettetelo in una squadra che scendeva in campo per la prima volta. Se alla fine il migliore del match di un gruppo uscito imbattuto da una gara in trasferta è stato lui, vuol dire che il Palermo ha assemblato un organico omogeneo e che la mano del tecnico e del suo staff sta già incidendo in modo pesante. Alberto Pomini è l’estrema sintesi del film andato in scena a Brescia. Un portiere che negli ultimi anni di carriera ha deciso da mettersi al servizio del Sassuolo dopo averlo portato in A, al punto di retrocedere in terza posizione. Fino a quando non è arrivato il Palermo, che gli ha offerto la possibilità di vivere qualche spazio da protagonista, non solo come tutor di Posavec, ma anche come sostituto quando il croato non c’è per impegni nell’Under 21. E alla prima occasione ha risposto dimostrando di essere ancora quello che si diceva di lui fino a quattro anni fa, cioè uno dei portieri più forti della B. Evidentemente Pomini respinge anche la ruggine, l’inattività in gara non ha corroso muscoli e articolazioni; e il lavoro che mette negli allenamenti, ha pagato. Dopo due anni ritrovarsi a compiere almeno tre interventi decisivi che hanno salvato il risultato, non è da tutti. STIMOLANTE Da sabato il Palermo sa che per la porta può contare su un’alternativa di spessore, quella che volutamente Zamparini non ha comprato la scorsa stagione per non turbare Posavec, con i risultati che tutti conosciamo. Un secondo di caratura, invece, potrà essere da stimolo per il croato, che, guarda caso, intregare, tra Coppa Italia e campionato, ha tenuto la porta inviolata per ben due volte. Ma il pari di Brescia ha messo in evidenza anche altri giocatori, considerati seconde linee. Come Gnahoré:, a centrocampo la sua forza e il suo dinamismo negli inserimentisisono fatti sentire. Pur partendo un po’ in sordina, il francese si è messo sulle spalle squadra in entrambe le fasi. GERARCHIE Dal Rigamonti potrebbero essere emerse certezze in più a discapito di gerarchie conclamate, l’asticella del rendimento dovrà alzarsia nche per Jajalo e Chochev, perché anche Murawski, seppure a intermittenza, è un bel martello in mezzo al campo. Il polacco ha margini di miglioramento così come i suoi connazionali, perché se Zmyminski aveva fatto intravedere qualcosa d’interessante già con lo Spezia, anche Dawidowicz, al debutto assoluto in difesa, è apparso sicuro come se giocasse in rosanero da anni. Se c’è da rivedere qualcosa è in attacco, dove forse La Gumina ha pagato qualcosa per l’esordio da titolare, ma da palermitano ci può stare, ed Embalo ha dato molto in termini di imprevedibilità, ma ancora poco in concretezza. Su di lui pesa anche un periodo in cui è stato infortunato, discorso che vale anche per Rolando. In ogni caso, il Palermo-2 ha dato responsi positivi e non è detto che non possano tornare utili a Tedino anche per la sfida con l’Empoli, visto che molti dei nazionali rientreranno a Palermo da metà settimana in poi”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito alle seconde linee, su tutti Alberto Pomini.