“«Non immaginavo che vincere il derby a Genova fosse così bello». Parole e musica di Davide Ballardini, allenatore che ha girato l’Italia in lungo e in largo ma che di stracittadine ne ha vissute solo due, quella della Lanterna e quella di Roma, li però alla Lazio rimase così poco tempo che non riuscì forse a godersi del tutto nemmeno l’atmosfera. Invece in Liguria ha lasciato ottimi ricordi nel 2010-2011, tanto da venire richiamato due anni dopo. SAMP AVVISATA Nella partita più sentita dell’anno a Marassi, «Balla» ha ballato due volte, entrambe nella prima esperienza, quella nella quale prende il Genoa alla 10ª giornata in zona B e lo conduce al 9° posto a fine torneo. All’andata segna Rafinha e vince 1-0, al ritorno il 2-1 definitivo lo realizza Boselli (già, proprio lui, l’oggetto misterioso della «rivoluzione di gennaio» di Lo Monaco a Palermo nel 2013) al 97’ contribuendo alla retrocessione dei rivali. Due anni dopo ecco un 1-1 con rimonta genoana firmata Matuzalem, non esattamente un bomber, a 10’ dalla fine: punto pesante per una salvezza miracolosa. IMBATTIBILE Ma contro la Sampdoria da poco finita nelle mani di Montella, a prescindere dalle squadre allenate, Ballardini ha sempre fatto la parte del leone. In campionato non ci ha mai perso e il bottino – oltre ai derby ai tempi del Genoa – parla di quattro pareggi e una vittoria, ottenuta proprio al Ferraris e proprio nella stagione in cui guidava i rosanero (2008- 2009: Samp-Palermo 0-2 con doppietta di Bresciano”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.