“L’idea di assicurarsi un dirigente di levatura internazionale albergava da tempo nella mente del presidente Zamparini. Dopo il no di Giovanni Trapattoni, la scelta è ricaduta su Predrag Mijatovic. L’ex attaccante di Real Madrid e Fiorentina è la figura in grado di attrarre quegli investitori stranieri che il numero uno rosanero sta cercando per rilanciare le ambizioni del Palermo. Zamparini sta pianificando il futuro, nonostante debba fare i conti con la lotta per la salvezza, con quella che appare sempre più come una vera e propria rivoluzione. Dopo aver anticipato di sei mesi l’arrivo di Schelotto in panchina, ecco un altro colpo a sorpresa. CONSULENTI E il nome del montenegrino è strettamente collegato a quello dell’allenatore argentino suggerito da Vlado Lemic, uno dei consulenti, insieme a Davor Curkovic, di cui Zamparini si sta avvalendo per le scelte di mercato e non solo. Mijatovic è uno stretto collaboratore di Lemic, da qui il suo coinvolgimento in ambito dirigenziale. L’ex centravanti, in tribuna domenica a Marassi insieme a Schelotto, è destinato a ricoprire un ruolo importante: vice presidente o capo dell’area tecnica, in ogni caso una funzione con pieni poteri esecutivi sul mercato. Forse non da subito, molto dipenderà dalla volontà di Zamparini che, per ora, l’ha definito un suo consulente. Mijatovic seguirà un inserimento graduale, inizialmente a supporto di Schelotto, che gli consentirà di prendere contatto con la nuova realtà per poi entrare in società con un ruolo più definito a giugno. Domenica sarà a Palermo per assistere alla gara con l’Udinese, poi ripartirà. D.S. AL REAL Carisma e appeal internazionale non gli mancano, sia per il suo passato da giocatore sia da dirigente. Ha vinto una Coppa Campioni col Real Madrid nel 1998, mettendo la firma con il gol decisivo in finale contro la Juve, ma anche una Coppa Intercontinentale, oltre a un titolo e una Supercoppa di Spagna. Poi un passaggio alla Fiorentina dove in 3 stagioni ha vinto una Coppa Italia. Nel 2006 torna a Madrid come d.s. delle Merengues per volere del presidente Calderon. In 3 anni con i madrileni vince due campionati con Capello e Schuster in panchina, puntando sul mercato principalmente su giocatori sudamericani. Una politica che potrebbe attuare nuovamente nella sua nuova esperienza da dirigente rosanero”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.