L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Jeremie Broh, centrocampista del Palermo: «Per questioni di protocollo ho dovuto fare delle visite prima che si ufficializzasse la cosa – spiega riguardo la suo arrivo tardivo rispetto alla conclusione dell’affare -. Sono a disposizione, poi è l’allenatore che vede e valuta chi sta meglio. Per Teramo non sono partito per vari motivi, per iltesseramento e perché avevo bisogno di una maggiore preparazione. Vedremo in settimana. Non sono al 100%, ma mi sento bene. Palermo è una piazza grandissima – ammette – per me è un’opportunità. Quando è arrivata l’offerta l’ho subito presa in considerazione. Sono qui per dare una mano alla squadra e portarla dove merita. Palermo è un’occasione per tutti, quando chiama non c’è bisogno di pensarci, così anche piazze del tipo Bari. È un’occasione per me, ma anche per tutta la squadra. Ci vuole tanta umiltà per fare il campionato di Serie C,
serve tanta fame. È un campionato difficile, il Palermo ha blasone e le avversarie cercheranno sempre di fare la prestazione della vita. I giocatori del Palermo devono essere pronti a fare la guerra, ovunque contro chiunque. Sono un centrocampista di buona gamba e qualità. Penso di poter dare un buon apporto alla squadra, poi spetterà a Boscaglia trarre le conclusioni finali. Con l’allenatore non ho ancora avuto modo di parlare nello specifico, vedremo nei prossimi giorni e allenamenti. Ho sempre giocato a tre, ma l’anno scorso mi sono trovato bene nel centrocampo a due,
ho anche giocato una delle mie migliori partite con questo schieramento. Non ho problemi. Diciamo che i miei punti di riferimento sono Seedorf, fino a quando ha giocato, e Pogba. Più il Pogba della Juventus, che giocava mezzala e mandava in porta gli attaccanti. La progressione palla al piede è la mia caratteristica migliore. Si può fare sempre meglio. È stata una partita un po’ difficile, si affrontava una squadra che fisicamente stava meglio e aveva il ritmo partita. Non dobbiamo allarmarci».