Gazzetta dello Sport: “La Reggina sogna: ecco come può andare in serie A con Inzaghi”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla Reggina di Inzaghi.
“La Reggina vola con Inzaghi, segna vince e diverte: può pensare alla A”, scrive la rosea. La Reggina si prende la testa della classifica e anche con i numeri rivela di essere una seria candidata al salto di categoria già in questa stagione, senza aspettare i 3 anni che è la durata del contratto dell’allenatore Pippo Inzaghi per mantenere fede al “patto di Formentera” con il patron Felice Saladini. Dopo un’estate turbolenta, i tifosi reggini non si aspettavano una squadra così vincente e ancora di più così convincente. Contro il Palermo è arrivata la seconda vittoria di fila, dopo quella di sette giorni prima con il Sudtirol, ma soprattutto l’ennesima prova di alto livello. Una prestazione impressionante quella degli amaranto che stanno diventando una vera e propria macchina da guerra. Oltre alla testa della classifica, in condominio con Brescia e Frosinone, detiene il miglior attacco e la miglior difesa. Sui social i tifosi non hanno dubbi. Se la Reggina è riuscita in poco tempo a superare brillantemente il periodo di rodaggio, grande parte del merito è di Pippo Inzaghi”, sottolinea il quotidiano sportivo.
L’imprenditore di Lamezia Terme, senza rievocare molto il recente passato, sborsando diversi milioni per coprire i debiti della passata gestione, ha evitato il secondo fallimento in 7 anni e tenuto in piedi il calcio professionistico in una città dove il pallone riesce a fare dimenticare anche i grossi problemi che affliggono quotidianamente la gente. Se n’è accorto pure SuperPippo dall’affetto di cui è circondato e non passa giorno a ricambiare attraverso le sue storie sul suo profilo Instagram non molto lontano dal milione di follower. Città e squadra in simbiosi. Un connubio così saldo che non si respirava da moltissimi anni. Nemmeno sotto il mordi e fuggi dell’era Gallo vi era una partecipazione così ricca, anche perché l’uomo di Primavalle non è mai entrato nel cuore della massa. Basti ricordare che l’ultimo decennio si ricorderà per le sue sventure a catena con due retrocessioni, dalla serie A alla C e un fallimento con tutte le conseguenze che ha comportato all’alba del suo primo secolo di storia.
Gente disamorata e in fuga dal Granillo, che non metteva piede allo stadio nemmeno con i tagliandi ad 1 euro. Con lo spettro di un altro dissesto finanziario ecco che spunta l’uomo della rinascita. In poco meno di due mesi è riuscito a svegliare un popolo rassegnato e pianificare un futuro roseo. E per farlo è andato personalmente a prelevare un top degli allenatori, consegnandogli le chiavi della cassaforte Reggina. Non si è badato a spese con una campagna acquisti faraonica per la cadetteria. La Reggina insegue la serie A, questo è acclarato, davanti ad un’intera provincia che spera. Poi Saladini penserà in grande stile per ammodernare lo stadio “Granillo”: storico impianto posto al centro della città molto fatiscente.