Gazzetta dello Sport: “La rabbia di Ricciardo: «Uniti per il Palermo»”
Le verità di Gianni Ricciardo: lineari, coerenti con il personaggio che non si nasconde davanti al momento no, suo e del Palermo, dopo la sconfitta con l’Acireale. Ieri mattina, infatti, il numero 9 rosanero è intervenuto in conferenza stampa e l’attaccante ha cominciato chiarendo i punti grigi sulle tre panchine consecutive, così come riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”: «Contro il Messina non hogiocato da titolare perché ho avuto un virus, ma mi sono messo a disposizione spiega -. Purtroppo, dopo il riscaldamento, sono entrato nello spogliatoio e ho vomitato l’anima. Lì, ho dovuto alzare le mani. Sono andato in panchina con la febbre e sono entrato negli ultimi venti minuti. Il giorno dopo stavo ancora male, il virus non è passato fino a giovedì. Poi mi sentivo meglio, ma contro il Giugliano sono partito dalla panchina, perché avevo pochi allenamenti e ci sarei statos olo io come alternativa, visto che Santana si era allenato pure poco. Contro l’Acireale è stata invece una scelta tecnica. Fare l’allenatore non è facile, il tecnico avrà pensato che dopo le vittorie con Messina e Giugliano la squadra fosse quadrata».
Smentisce frizioni con Pergolizzi, ma ammette che qualche chiarimento c’è stato, perché domenica si sarebbe aspettato di partire dall’inizio. «Mi hadato fastidio non essere titolare ammette -. Mi sento parte importante di questo progetto e in questo cammino lo sono stato, quindi è normalea arrabbiarsi per no nessere andato subito in campo in una partita così importante dopo aver recuperato. Pergolizzi mi ha spiegato la sua scelta, abbiamo sempre parlato e abbiamo avuto sempre un confronto diretto. Mi ha detto di stare tranquillo e che credeva di aver trovato un equilibrio giocando in quel modo, io gli ho detto che ero arrabbiato, ma che ero a disposizione come sempre e che la mia rabbia sarebbe finita subito dopo la discussione. Che tra me e Pergolizzi ci siano state discussioni o litigi è una cosa falsa. Adesso è ilmomento di stare tutti uniti». Ricciardo ha voglia di riprendersi il Palermo sulle spalle già a Castrovillari, spegnendo le voci che lo vedrebbero vicino al Cerignola e al Foggia: «Io mi sento distareal Real Madrid e lo dico perché lo penso, questa è la piazza più importante dove ho giocato. Santana per noi è fondamentale, lui ha fatto il calcio vero, mi dispiace per il suo brutto infortunio. Questo per noi deve essere un motivo in più per lottare e per cercare di raggiungere l’obiettivo, dobbiamo farlo anche per lui che ha dato tutto. Se un attaccante non segna, anche per tre o quattro partite, dentro fa male.Vogliotornare ad aiutare la squadra, essere protagonista e vincere bene le partite, perché le vittorie sono le migliori medicine». Con il Savoia-5 non si può più sbagliare: «Quando eravamo a +10 e la gente mi diceva che potevamo pensare già all’annoprossimo, rispondevo loro che erano tutte cavolate, perché mancavano 70-80 punti alla fine. Il k.o. con Savoia e Acireale? Se le avessimo incontrate nelle prime 7 giornate avremmo fatto tre gol a partita. Con infortuni e squalifiche è andata così. Dobbiamo tirar fuori qualcosa in più sul piano caratteriale. A livello numerico siamo ridotti, ma l’importante adesso è di non sbagliare l’atteggiamento. A Castrovillari ci vuole l’atteggiamento da provinciale».