La Procura federale ha aperto un fascicolo per fare chiarezza sulla posizione di alcuni arbitri, tra cui l’attuale designatore Gianluca Rocchi e l’ex direttore di gara Daniele Orsato. Si tratta di una vicenda che risale ad alcuni anni fa, relativa ai compensi ricevuti dall’Uefa tra il 2018 e il 2022 da una cinquantina di arbitri italiani, poi sanzionati dall’Agenzia delle Entrate. Dal punto di vista fiscale, le pendenze sono state chiarite dagli arbitri e sanate con il pagamento di alcune sanzioni. L’Agenzia delle Entrate aveva contestato la mancata dichiarazione dei compensi ottenuti dall’Uefa per l’attività internazionale, inclusa l’apertura di conti esteri per far confluire il denaro. In difesa, alcuni arbitri hanno sottolineato l’incertezza sull’applicazione della normativa fiscale internazionale.
Sul fronte sportivo, questa vicenda potrebbe portare a deferimenti e conseguenti sanzioni, che possono variare dall’ammenda all’inibizione per mancato rispetto degli articoli 3 e 4 del Codice di giustizia sportiva e dell’articolo 42 del Regolamento Aia. Questi articoli richiamano i principi di correttezza, lealtà e probità a cui devono attenersi tutti i tesserati.
Secondo quanto riportato nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, l’indagine avrà bisogno di tempo prima di giungere a una conclusione. Questa arriva in un momento particolarmente delicato per l’Aia, che il 14 dicembre è chiamata a eleggere il nuovo presidente. I candidati sono l’ex numero uno Alfredo Trentalange e Antonio Zappi. La nuova guida degli arbitri dovrà gestire la maggiore autonomia del suo settore, ottenuta rinunciando al 2% di peso elettorale in assemblea Figc e a un consigliere, segnando una significativa rivoluzione nel mondo arbitrale.