Gazzetta dello Sport: “La Procura Federale apre un fascicolo sulle dichiarazioni di Di Nunno”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle parole di Di Nunno rilasciate ai nostri microfoni.

La Procura federale, guidata da Giuseppe Chiné, aprirà un fascicolo sulle dichiarazioni di Paolo Leonardo Di Nunno. Dopo le parole rivolte domenica al pubblico del Rigamonti-Ceppi, ieri il patron del Lecco ha calcato la mano con la squadra ultima in classifica, dicendo di temere «movimenti strani». Presto sarà convocato.

Domenica e ieri Andiamo con ordine. Domenica, prima della sconfitta interna col Palermo (0-1), Di Nunno aveva preso il microfono per chiedere al pubblico del Rigamonti-Ceppi di non lanciare bombe carta — «altrimenti lascio il Lecco» — e di fronte alla reazione dei tifosi aveva detto: «La squadra era in fallimento, ora state vedendo la B. Meritate la Terza categoria. Mi dispiace ma domani (ieri, ndr ) vedrete la squadra in tribunale».

Ieri il secondo round, con le dichiarazioni al sito ilovepalermocalcio.com . «I nostri avversari hanno sfoggiato anche un grande portiere, i nostri sono da Serie D. Del risultato mi interessa poco, ormai siamo condannati a retrocedere. Mi preoccupa altro. Ancora oggi si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti».

La reazione A stretto giro è arrivata la reazione del gruppo squadra, in una nota congiunta di Assocalciatori e Assoallenatori. «Calciatori e tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno. Le sue affermazioni sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore di squadra, città e tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia fino all’ultimo minuto».

Fine anno Di Nunno è anche tornato sull’episodio di domenica: «Il gesto nasce dal fatto che sono stanco di pagare ammende. Le mie erano parole solo per sensibilizzare il pubblico a tenere una condotta corretta. Invece sono stato aggredito e sono dovuto uscire scortato. Poi dopo ho ricevuto le scuse, ma questo conta poco. Sarò del Lecco fino a fine anno, poi andrò via».