Gazzetta dello Sport, la partita del cuore di Schillaci: «Palermo ok, Francesco in rete»
“Novanta minuti col cuore diviso a metà, perché la fede rosanero non si può mettere da parte neanche se in una partita c’è tuo nipote avversario. Sabato speciale per Totò Schillaci che domani sarà in tribuna al Barbera per tifare Palermo, ma allo stesso tempo per vedere giocare dal vivo il nipote, l’attaccante del Novara che di cognome fa Di Mariano, ma nel quale scorre nelle vene il sangue calcistico Schillaci.
ATTACCO IN DIFFICOLTÀ Da attaccante, però, l’ex bomber di Juve, Inter e Nazionale non può fare a meno di analizzare il momento dei rosanero e di un attacco che, numeri alla mano, stenta a decollare soprattutto quando manca Nestorovski. «Sono convinto che manchi qualcosa al reparto offensivo del Palermo proprio a livello numerico – commenta Schillaci –. Se il capitano macedone è assente, non c’è un suo vice che possa sostituirlo e si fa tanta fatica a trovare la via del gol». L’uomo simbolo di Italia ’90, però, non dimentica i due attaccanti siciliani della rosa del Palermo. «È vero, ci sono Monachello e La Gumina. Il primo è ancora tutto da scoprire, mentre il palermitano ha davvero ottimi colpi ma, a mio avviso, un attaccante giovane come La Gumina ha bisogno di giocare sempre per esplodere e non andare in campo una volta ogni tanto o per sostituire Nestorovski. Spero per lui e per il Palermo che possa sempre farsi trovare pronto quando verrà chiamato in causa».
OK TEDINO Schillaci, comunque, promuove il cammino fatto fino ad ora dai rosanero. «Anche se l’attacco ancora non si sta esprimendo al meglio, sono dell’idea che i campionati li vincono le squadre con le migliori d ifese e, sotto questo punto di vista, il Palermo sta facendo bene, però – scherza Schillaci –non bisogna neanche dimenticarsi di mettere la palla dentro la porta avversaria. I rosanero sono tra i favoriti per la promozione, ma questa è una B strana: regna equilibrio e tutte le formazioni sono difficili da affrontare. Proprio per questa ragione devo fare i complimenti a Tedino per come si sta cimentando in questa categoria. Non lo conoscevo, sto scoprendo un ottimo allenatore che sa di avere in Sicilia la grande chance della carriera».
CUORE DI ZIO Al suo fianco domani Schillaci avrà la sorella, madre di Di Mariano, e il cognato. E se in area avversaria si trovava a suo agio da giocatore, va in grande difficoltà quando gli si chiede per chi farà il tifo domani. «Ho il Palermo nel cuore ma mettiamola così: spero in una bella partita e in una grande prestazione di mio nipote. Se poi finisce in pareggio e segna pure Di Mariano, allora sarò felice». Nessun dubbio sui margini di miglioramento del nipote. «Gli dico sempre che deve imparare ad essere più egoista ed a prendersi maggiori responsabilità, perché solo con questo atteggiamento un giocatore può emergere, ma questa ulteriore crescita la completerà solo giocando con continuità come sta facendo a Novara grazie a Corini. Ho parlato con Eugenio – racconta Schillaci ed è contento di lui. Sono felice che mio nipote sia gestito da un grande uomo come Corini. Sono convinto che Di Mariano avrà un grande futuro. Somiglianze tra me e mio nipote? Io ero più attaccante, lui gioca più basso anche a ridosso del centrocampo e sempre con grande disposizione e sacrificio in favore dei compagni, ma ha un bel destro, più educato del mio»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.