L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla partenza a rilento di Palermo e Sampdoria.
Il mercato estivo aveva alimentato le aspettative dei tifosi di Sampdoria e Palermo, ma i primi risultati non hanno mantenuto le promesse. Entrambe le squadre si trovano ora a riflettere sui motivi di un inizio di stagione deludente, con la necessità di una svolta per non compromettere gli obiettivi di promozione in Serie A.
Sampdoria
La squadra di Andrea Sottil sta lottando con problemi di fragilità mentale e difficoltà nel gioco aereo difensivo, come evidenziato nell’ultima sconfitta contro la Juve Stabia. Nonostante i successi recenti contro Südtirol, Genoa (in Coppa Italia) e Modena, la Sampdoria continua a soffrire sui palloni alti, avendo già incassato cinque reti di testa. Questo problema era emerso anche sotto la gestione di Pirlo. L’obiettivo di Sottil è migliorare l’intesa tra Coda, Tutino e il centrocampo, cercando di capitalizzare sul record personale di Coda, ormai vicino alla terza posizione nella classifica marcatori di Serie B. Il recupero di Pedrola potrebbe dare nuova energia all’attacco, ma è evidente che serve un deciso cambio di rotta per evitare la zona playout.
Palermo
Il Palermo di Alessio Dionisi è una squadra piena di contraddizioni. Pur vantando la miglior difesa del campionato (insieme allo Spezia), fatica in attacco, con solo 8 gol segnati (e solo 1 in casa) e la difficoltà a ottenere risultati al Barbera. La squadra ha vinto di più in trasferta, ma non è riuscita a conquistare i tre punti in casa, con due pareggi e una sconfitta contro la Salernitana. Dionisi dovrà risolvere alcuni nodi tattici, come il ruolo di Brunori, che potrebbe essere un’alternativa a Henry, e valutare se Ranocchia può essere utilizzato anche come regista e non solo come mezzala. Inoltre, c’è l’urgenza di inserire al meglio Le Douaron, l’acquisto da 4 milioni, che sta ancora faticando ad adattarsi al sistema di gioco del Palermo. La squadra ha bisogno di recuperare profondità e di ritrovare il successo, soprattutto nelle partite casalinghe.
Entrambe le squadre hanno ancora molto da fare per rialzare la testa e inseguire la promozione, ma la sosta può essere un’occasione per riorganizzarsi e tornare a competere ai livelli attesi.