L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e i dubbi di Corini.
La vigilia ha riservato qualche imprevisto, l’obiettivo, però, non cambia. C’è la voglia di rompere il tabù Südtirol e il Palermo intende portare a termine la missione. Perché gli altoatesini la scorsa stagione hanno fatto parecchio tribolare i rosanero, vincendo al Barbera e pareggiando in casa al ritorno. Corini deve incassare il forfait di Insigne alla vigilia, una predita non di poco conto, considerando che sono out anche le altre due punte esterne: Di Mariano e Valente. «Insigne ha fatto tutta la rifinitura e non stava benissimo: il malessere è aumentato dopo. È un virus intestinale, ha 38 di febbre, non può essere disponibile». In compenso, anche se a mezzo servizio, è stato recuperato Mateju dopo la distorsione alla caviglia rimediata a Venezia. «Valuterò domani mattina – continua il tecnico – ha retto la rifinitura e dovrò capire se potrà far parte della partita».
Rebus modulo A questo punto la strategia potrebbe cambiare e prevedere anche una variazione di modulo. Non è da escludere che il tecnico faccia dei ragionamenti in funzione dei cambi di cui potrebbe avere bisogno in corso di gara. Di sicuro, Mancuso entra di diritto tra i titolari, resta da capire se nel tridente con Brunori e Di Francesco, oppure in tandem con il capitano. In questo caso Corini potrebbe optare per il 4-3-1-2 con uno tra Henderson e Vasic sulla trequarti. In questo modo Di Francesco potrebbe partire dalla panchina pronto a scardinare il muro che Bisoli erigerà sicuramente questo pomeriggio, se ce ne fosse bisogno, e consentendo al tecnico di avere due soluzioni offensive, l’ex Lecce e Soleri da poter spendere durante la gara. Corini si terrà il dubbio fino all’ultimo. «Non pensavo di perdere Insigne. Abbiamo quattro punte esterne, quelle specifiche non sono a disposizione, mentre Mancuso è atipico. Dovrò fare una valutazione complessiva, perché avevo un’idea su come partire e ovviamente Insigne sarebbe stato titolare».