L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla maledizione della sosta che il Palermo si porta dietro da sempre e che adesso proverà ad infrangere.
Anno nuovo, tendenza nuova. L’imperativo del 2023 è invertire la maledizione della sosta. Al Palermo fermarsi nel girone di andata ha fatto soltanto male: due pause per gli impegni delle Nazionali sono coincise con altrettante sconfitte al rientro in campionato. Due brutti ko, più per il morale che per la prestazione messa in campo, soprattutto perché maturati al Barbera. Il primo a ottobre con il Südtirol, il secondo a novembre con il Venezia.
Due stop maturati in momenti diversi: se quello con gli altoatesini è arrivato in un periodo di adattamento dopo l’imponente rivoluzione operata negli ultimi giorni di mercato, alla quale si sperava di dare ordine e fondamenta nel ritiro in casa del Manchester City, il secondo è maturato nel momento in cui i rosanero avevano intrapreso un percorso di continuità, in una gara peraltro parecchio condizionata dall’irruzione errata del Var nelle decisioni arbitrali (su tutti il gol annullato a Bettella per un presunto fuorigioco attivo di Soleri). Il Palermo aveva messo in fila quattro risultati utili consecutivi interrotti a Cosenza da una sconfitta. Già, un dato che accomuna anche quanto accaduto alla vigilia della prima pausa, perché anche in quel caso gli uomini di Corini andarono incontro a un’altra delusione a Frosinone.