L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul mercato del Palermo con l’arrivo di Ranocchia.
La Signora si è regalata Tiago Djaló. Più che un premio per il girone d’andata esaltante, chiuso con 46 punti e a meno 2 dall’Inter capolista, il 23enne portoghese è un investimento per il futuro. Un anno e mezzo fa il Lilla ha rifiutato offerte superiori ai 30 milioni per il difensore campione di Francia nel 2021, in passato protagonista per sei mesi anche nella Primavera del Milan (2019). Alla Juventus, invece, dopo i contatti positivi – e decisivi — delle ultime ore l’affare Djalò costerà complessivamente intorno ai 6-7 milioni: 3,5 subito e più o meno altrettanti tra bonus e percentuale sulla futura rivendita. Acquisto controbilanciato da alcune cessioni, come impone l’indice di liquidità. A partire dal “bonus Dragusin”. La Juve è in attesa di capire il futuro dell’ex difensore – Bayern in vantaggio sul Tottenham – e la cifra che incasserà dal Genoa come percentuale sulla rivendita (20%, circa 5-6 milioni). Intanto dalla cessione al Palermo di Filippo Ranocchia – attualmente in prestito all’Empoli – arriveranno altri 3 milioni.
Il progetto Un’opportunità in saldo, quella di Djalò, facilitata da due fattori. Il centrale ha il contratto in scadenza a giugno e non mette piede in campo dall’infortunio ai legamenti del ginocchio dello scorso marzo. Acquistandolo subito – e non in estate – i bianconeri anticipano la concorrenza e adesso avranno cinque mesi in più per inserire Djaló nel mondo bianconero e per riportarlo senza fretta ai livelli pre operazione, quando valeva il quadruplo. E soprattutto per prepararlo all’eredità di Alex Sandro, in scadenza a fine stagione. Djaló è destro di piede, ma in carriera ha giocato spesso a sinistra. Per tutti questi motivi, l’idea della dirigenza è quella di iniziare il rodaggio di Djaló alla Continassa e non attraverso un prestito in Italia. Ma la decisione finale verrà presa insieme al ragazzo soltanto dopo l’ufficializzazione.