“Lo Spezia gioca, graffia, morde per un tempo poi, dopo il riposo, cade in catalessi e in finale va il Trapani dei pirati. Sì, quello che ha ipotecato tutto in Liguria (col decimo blitz dell’annata) e si ridesta, in casa, giusto in tempo evitando brutte sorprese con un rigore di Scozzarella, bissato nel finale da una rasoiata a pelo d’erba di Citro innescato da Torregrossa. «Portaci, portaci in Europa, o Morace portaci in Europa» intona lo stadio. Per ora il capitano-armatore trasporta tutti a un passo dal sogno in una cornice di pubblico da record assoluto con 7.406 paganti. Ma anche questa gara è un capolavoro di Cosmi, grazie a un Coronado che – dopo il gol pesantissimo dell’andata, ma un primo tempo da schiaffi – s’infila tra Chichizola e un difensore sfruttando un assist di De Cenco e, nel tentativo di deviare di testa, becca fallo in area dal portiere che esce male. La svolta della serata, alla fine, è tutta lì, contestata dai liguri per fallo del brasiliano e non pestone sul viso. LA CHIAVE Cosmi si ritrova senza Petkovic, che nemmeno convoca per il ginocchio dolorante, e Citro parte dalla panca confermando Coronado. Classico 3-5-2, con Eramo nell’asse mediano a spostarsi – quando e se può – dietro le punte. Cosa che nei primi 45’ capita poco e male: la forbice di Di Carlo creata con Errasti-Pulzetti intercetta e taglia tutto. Per di più la trama di passaggi palla a terra, in pochi metri, dello Spezia rende i liguri insidiosi e costringe i siciliani a dovere – anche con affanno – chiudere spazi e spifferi ovunque. Subito una sassata di Piccolo (9’ parata da Nicolas), ma la giostra di posizione e giocate tra Nenè e Catellani, lo stesso Piccolo a svariare sulla trequarti, crea un volume di gioco pericoloso, che inchioda i siciliani ed esalta Nicolas. La squadra di Cosmi mette naso fuori la metà campo, non stabilmente, dopo i 20’. Ma, con Pulzetti ispirato, le insidie sono soprattutto liguri. RIPOSISSIMO Dopo l’intervallo, però, torna in campo uno Spezia spento, anche perché Cosmi spiega a Coronado e De Cenco come sia serata non da statuine, ma da lottatori. Il resto lo fa Nizzetto (entrato dopo il rigore) riassestando una mediana che – a tratti – è apparsa troppo timorosa e condizionata dal vantaggio. Di Carlo aveva probabilmente programmato l’attacco nel finale, inserendo Calaiò e Kvrzic, ma i cambi… cambiano nulla, il Trapani cresce e – sicuro della finalissima – raddoppia, facendo esplodere gli 8.000 tifosi davanti a un Abodi, presidente di Lega B, visibilmente soddisfatto”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.