Gazzetta dello Sport: “La favola dell’ex rosa Belotti. Nei provini delle giovanili l’avevano persino scartato, poi il Palermo…”

“«Amichevole» è la parola più falsa del mondo. Quel giorno, 16 gennaio 2013, la federazione organizzò il classico triangolare a Coverciano: Under 21 contro Under 20 contro Under 19. Bravi ragazzi, per carità, però con sana rivalità: il meglio delle giovanili italiane, tutti contro tutti. L’Under 21 era allenata da Mangia, un gruppo che arrivò a tanto così dal titolo europeo. Volò in finale, il punto è che quella volta la Spagna aveva De Gea, Isco, Thiago Alcantara, Morata, Tello, Koke, Illarramendi e Muniain, tutti assieme. Arrivederci e titolo a Madrid. Quella squadra però nel gennaio 2013, sei mesi prima, perse il triangolare: contro l’Under 20 finì 1­0 per gli altri. In panchina con la «20» c’era Di Biagio e il gol lo segnò Andrea Belotti. IL MIGLIORE Gigi Di Biagio, per quel gol e non solo, ha i titoli per parlare di Andrea Belotti, anche nella settimana in cui è diventato l’attaccante di riferimento della Nazionale A. Di Biagio non è stato il primo a capire quanto Andrea fosse forte, però lo ha capito prima di tanti altri. Ieri ha ascoltato la domanda del giorno ­ «Belotti è l’attaccante più forte d’Italia?» ­ e ci ha pensato. Un sì era atteso ma Di Biagio, da tempo promosso all’Under 21, è andato oltre: «Andrea per me è tra i migliori attaccanti italiani da due anni, forse il migliore. Ha sempre dato disponibilità, è intelligente, fa gol. Si merita tutto». Sulla distribuzione delle virtù, nessun problema: «A volte leggo che un giocatore è arrivato ad alto livello per merito di un allenatore. È esagerato. Il merito qui è tutto di Belotti». SCARTATO! Il merito di Di Biagio invece è stato capire in anticipo. Andrea Belotti in quel 2012­13 giocava in Lega Pro con l’AlbinoLeffe, una società che era riuscita anche a scartarlo nel passaggio da Giovanissimi ad Allievi. Andrea in qualche modo rimase a Bergamo, cominciò a esultare con il gesto del Gallo e attirò l’attenzione del Palermo. Il resto è noto più o meno a tutti: la stagione in Sicilia in B, il campionato di A, il passaggio al Torino. Di Biagio ha scelto «Belo» come 9 titolare del biennio 2013­2015, iniziato con pochissime ambizioni e tanti giocatori di secondo piano. Belotti non ha mai tradito, ha giocato quasi sempre e ha segnato gol decisivi contro la Serbia, nello spareggio con la Slovacchia andata e ritorno ­, perfino contro l’Inghilterra nella fase finale. Tutto con quell’atteggiamento da attaccante che lotta tanto e molla niente. Di Biagio molti mesi fa, quando di Belotti si parlava ancora poco, ha proposto un paragone d’attualità: «Andrea è bravo, abbiamo puntato su di lui quando si diceva che ci fossero punte più forti. Si sacrifica per la squadra e ha un rapporto minuti/gol impressionante. Sì, il paragone con Casiraghi ci sta». Nasce così un bel terzetto: Belo, Gigi e Gigi”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.