“Vedi Napoli e poi…cambi l’allenatore. E’ ormai una costante al Palermo. E’ come se il presidente Zamparini cerchiasse di rosso sul calendario i match con gli azzurri per esonerare o indurre alle dimissioni i tecnici del momento. Perché in casa o in trasferta poco importa, nelle ultime due stagioni la panchina rosanero ha subito un ribaltone per tre volte di fila, sempre in coincidenza delle gare con i partenopei. Non è un bel modo di cominciare per il nuovo inquilino di viale del Fante ed è sempre un punto interrogativo in più per Sarri che, nelle ultime tre sfide con i rosanero, senza punti di riferimento sul modo di giocare del tecnico avversario, ha dovuto un po’, si fa per dire, improvvisare. Cosa che si ripeterà anche domenica sera al San Paolo. DA NOVELLINO A DE ZERBI La nuova tendenza rosanero è iniziata il 10 marzo scorso, con Novellino ingaggiato a tre giorni dalla gara del Barbera al posto di Iachini che, dopo essere ritornato, si dimise. Il Palermo diede parecchio filo da torcere agli azzurri, pur sconfitti per 10 su rigore di Higuain. Scenario diverso quello della sconfitta in questa stagione all’andata, sempre in casa. Alla terza giornata Zamparini scelse De Zerbi al posto del dimissionario Ballardini. Il nuovo tecnico seguì la partita dalla tribuna per una squalifica maturata in Lega Pro dopo la finale playoff tra Foggia e Pisa. Il Palermo riuscì a resistere soltanto un tempo, perché poi nella ripresa andò incontro a un’imbarcata di tre gol, firmati da Hamsik e Callejon. Esordio amaro, quindi, anche per il tecnico bresciano che, nonostante un percorso incoraggiante dopo quel debutto è incappato nella striscia di 7 sconfitte consecutive, che portarono al suo esonero e all’arrivo di Corini, dimessosi lunedì scorso.”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.